Antonio Padellaro de Il Fatto Quotidiano è stato protagonista di due siparietti che lo hanno coinvolto in tv in questi giorni. Ma iniziamo dal primo, quello che si è verificato in diretta a Otto e mezzo da Lilli Gruber. Si parlava di Silvio Berlusconi. Dopo i dati elencati da Lilli Gruber a Otto e Mezzo con cui ha ricordato le ore di diretta televisiva sul Cav e perfino quante volte è stato pronunciato il nome “Silvio Berlusconi”, in tv, Padellaro ha sbottato: “È stato mostrato un rito del lutto particolare per definire Berlusconi padre fondatore, ma non è così”. Poi arriva l’affondo: “Io trovo indecente invece ciò che ha fatto Nordio” ha spiegato Padellaro.
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“Il guardasigilli ha dedicato la riforma della Giustizia a Berlusconi. Un uomo che con la giustizia ha avuto parecchi problemi”. A interrompere Padellaro è stato Alessandro Giuli, presidente del Museo Maxxi di Roma: “Io credo che la riforma della Giustizia sarebbe stata fatta a prescindere. Una riforma acclamata da tantissimi sindaci di sinistra. Questo va detto prima di fare qualunque valutazione. Io credo che Nordio avrebbe potuto dedicare questa svolta sul fronte della Giustizia proprio ai primi cittadini” ha detto Giuli.
Il secondo episodio che ha visto protagonista Padellaro è avvenuto a Tagadà, sempre su La7. Tema del dibattito era il Pd di Elly Schlein. A quattro mesi dal cambio di leadership il progetto non decolla, tra interviste sull’armocromia e cocenti sconfitte elettorali. “Che momento è per Elly Schlein?”, chiede Tiziana Panella nel corso della puntata di venerdì 16 giugno di Tagadà. Domanda che vede concordi Antonio Padellaro e Paolo Mieli nella risposta. “Per lei è un momento difficile, ma Schlein sta superando un rodaggio inevitabile per chi prende in mano un partito come il Pd senza esperienza”, ha spiegato il giornalista del Fatto Quotidiano, “tra poco vedremo la vera Schlein a lavoro, è evidente che deve tentare di dare un colpo di qua e uno di là, ma vedremo sicuramente una linea più chiara nel nome di Elly Schlein. Voglio avere questa fiducia”.
Quando la parola passa a Mieli, però, ecco la frase che strappa un sorriso: “Io vi chiedo di non invitarmi più quando c’è Padellaro, perché siamo d’accordo su tutto. Sembra che ci siamo messi d’accordo, facciamo una figura tutti e due…”, afferma l’editorialista del Corriere della sera. “Ma perché? Questo è bello”, replica Panella un po’ spiazzata. Mieli continua: “Anche io sono ottimista sul futuro di Schlein… Se la faranno sopravvivere, dato che è un partito pericoloso, pieno di mille insidie”. La segretaria dem è stata eletta “a furor di popolo” e pertanto il Pd “deve rappresentare quello che lei rappresenta” ha concluso Mieli.