Beppe Grillo attacca con un nuovo post: “Le prime brigate…” LE FOTO

Di Beppe Grillo vi raccontiamo ormai quotidianamente all’interno dei nostri articoli. Dopo la frase sulle “brigate di cittadinanza” pronunciata sabato scorso alla manifestazione M5S a Roma, il fondatore del Movimento torna a parlare sui social. Vediamo cosa ha pubblicato.

Chi difende Beppe Grillo, sostiene che la sua arringa altro non era che una provocazione ironica. Altri sottolineano il richiamo a recenti fatti di cronaca, che hanno visto multare dei cittadini per aver svolto lavori di ripristino di aree pubbliche. Chi attacca il comico, invece, ritiene che rievocare le immagini di un passamontagna, associato alla parola «brigate», si irrispettoso nei confronti di un momento tragico della storia italiana del ‘900. Ad ogni modo, l’uscita di Grillo sul palco ha attirato su di sé le attenzioni del circo mediatico. E il fondatore del M5S pare non voglia archiviare la questione.

Ieri, mercoledì 21 giugno, sul suo account Instagram è apparso il video di una donna che, in passamontagna, si “autodenuncia”: «Vado ad aggiustare il gradino di un marciapiede». Nella griglia del profilo, poi, ci sono una serie di scatti a persone intente ad aggiustare il verde urbano. Rigorosamente con il volto coperto. «Le prime brigate di cittadinanza all’opera. Brigata giardini, Brigata marciapiedi, Brigata siepi, grazie!», è il commento di Grillo.

La frase pronunciata da Grillo non è nuova, e lo aveva confermato sia Giuseppe Conte che il portale “Pagella politica” nelle ultime ore. L’espressione, scrive il sito, era già comparsa circa nove mesi fa, in un articolo pubblicato il 3 ottobre 2022 sul sito ufficiale di Grillo. «Oggi i percettori del reddito di cittadinanza sono circa 3 milioni, molti dei quali con competenze che vorrebbero mettere a disposizione della comunità. E infatti sarebbe anche previsto che lo possano fare ma “qualcuno” preferisce impedirglielo, creando ostacoli burocratici per renderlo irregolare, se non illegale, perché è più comodo usarli come carne da cannone per fare la guerra ai poveri», si legge nell’articolo, firmato dallo stesso fondatore del Movimento 5 Stelle (in realtà a ottobre dell’anno scorso i percettori del reddito di cittadinanza erano circa 1,1 milioni, con con quasi 2,5 milioni di persone coinvolte).

«Per questo chiamo a rapporto le brigate di cittadinanza, cittadini volenterosi che vogliano offrire il loro operato “illegalmente” per aiutare la comunità in cui vivono, con lavori e opere di bene nel proprio quartiere o nel proprio paese, perché servire la comunità è un dovere ma anche e soprattutto un diritto di ognuno», prosegue l’articolo di Grillo. «Cittadini che si possano sentire liberi di poter riparare una panchina dismessa, ripristinare un giardino abbandonato, costruire giochi per i bimbi, mettersi a disposizione per il prossimo. Brigatisti di cittadinanza, abbiamo bisogno di voi! Abbiamo bisogno della vostra abilità e della vostra partecipazione!» si leggeva.

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