Mes, Conte attacca il governo: “La pacchia è finita…” ecco cosa ha detto – IL VIDEO

Sono ore calde, nel dibattito politico che riguarda il Mes, il famoso meccanismo europeo di stabilità (o fondo salva-Stati). A dire la sua su questo argomento anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che durante un incontro con Confindustria ha detto: “Nel dibattito politico, in Italia e in Europa, “il fronte europeo più caldo è quello del Mes. E cosa hanno fatto i nostri patrioti alla Camera? Hanno disertato il fronte. Noi ci siamo sempre battuti per migliorare il Mes. Ora la maggioranza si assuma la responsabilità di approvarlo o meno, noi ci asterremo”, perché “noi possiamo anche fare chiacchiere e dire che non utilizzeremo il Mes ma con i ritardi sul Pnrr, quale sarà la strada? Quella di prendere il Mes”.

Un altro fronte caldo, in questi giorni, è quello del patto di stabilità, su cui secondo Conte il Governo deve accelerare: “Il governo deve decidersi a trattare in Europa sul Patto di stabilità perché sta per tornare in vigore quello precedente e i parametri rimangono gli stessi, il 3% di deficit e il 60% di debito. Abbiamo il Pnrr in ritardo e gli analisti ci dicono che il Pil di quest’anno all’80% è determinato dal Pnrr. Il Governo non riesce a determinare una riforma del Patto, non si riesce a ottenere lo scorporo degli investimenti per la transizione energetica e digitale. Il governo dei patrioti non sta facendo nulla. La pacchia è finita non per l’Europa, ma per il Governo”, ha detto.

Su Giorgia Meloni dice: “L’atteggiamento della Meloni in Europa è incomprensibile. Da un lato occhieggia a Visegrad e a Vox. Dall’altro non riesce a costruire nulla. Sul Mes stanno facendo fare una figura pessima al Paese, hanno fatto battaglie in Europa per non far utilizzare il Pos e per le concessioni balneari, ridicole. Meloni piace solo ai falchi perché la considerano una euroburocrate” ha spiegato Conte.

E poi ancora: “Il cuneo fiscale come misura strutturale è una soluzione per l’Italia? Assolutamente sì. Il grande problema è la perdita potere acquisto, l’inflazione sta mordendo risorse del Paese, nei conti correnti degli italiani mancano 61 miliardi. Questo deve far preoccupare. È un segnale molto importante che dobbiamo contrastare. Io stesso ho fatto un taglio del cuneo, ma deve essere strutturale non di pochi mesi – aggiunge – e poi c’è un quadro macro europeo. Trovo restrittiva la politica della Bce, va bene una politica tradizionale ma dovrebbe essere cum grano salis”.

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