“Così sparisce il giornalismo d’inchiesta, vogliono zittire Report!” la denuncia di Conte e del M5S contro il governo

In queste ore ci sono state una marea di polemiche che riguardano il nuovo contratto di servizio Rai. Il motivo? Dal nuovo documento, anticipato da Repubblica, scompare la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta e allo stesso tempo viene introdotto l’obbligo, per il Servizio pubblico, di contribuire “alla promozione della natalità e della genitorialità”. Punti contestati dal presidente del M5S Giuseppe Conte, ma non solo. Perché oltre al leader 5 Stelle, al coro di polemiche si accoda anche un pezzo del mondo dell’informazione. È il caso del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, e del presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Vittorio Di Trapani.

Eliminare dal nuovo contratto di servizio della Rai il riferimento alla valorizzazione del giornalismo di inchiesta sarebbe gravissimo. In questi anni abbiamo visto il contributo che trasmissioni come Report ed altre hanno dato al dibattito pubblico con inchieste di valore assoluto. L’informazione del servizio pubblico radiotelevisivo deve garantire a tutti i cittadini la promozione di programmi che ogni giorno fanno della ricerca della verità la propria missione.

In conclusione, viva il giornalismo d’inchiesta. Contribuisce a elevare la qualità del dibattito pubblico” scrive Conte su Facebook. Anche il M5S, attraverso il capogruppo in commissione Vigilanza Dario Carotenuto, parla di “atto gravissimo” e attacca: “Un’azienda come la Rai non può non citare un elemento così rilevante per l’informazione in un documento così importante come il contratto di servizio”, dice il deputato.

“Mi risulta che il contratto di servizio presentato alla Rai sia stato privato di una parte che c’era nel vecchio contratto di servizio che riguardava la valorizzazione del giornalismo d’inchiesta”, dice Ranucci intervistato dal programma di Radio 1 Forrest. Il conduttore di Report accusa direttamente il governo: “Se questo fosse vero sarebbe gravissimo, perché a fare il contratto di servizio è stato il ministero del Made in Italy, guidato da Urso, che è stato oggetto di un’inchiesta di Report”. E conclude: “Se il ministro oggetto di un’inchiesta priva la Rai della valorizzazione del giornalismo di inchiesta secondo me è un bruttissimo segnale – prosegue -. Sono convinto che è stato solo un errore di disattenzione e che quella parte verrà ripristinata il prima possibile”.

Duro anche il presidente dell’Fnsi. “È vero che nella bozza del contratto di servizio portata in Cda Rai è sparito ogni riferimento all’obbligo di “valorizzare e promuovere la propria tradizione giornalistica d’inchiesta”? Perché?”, scrive su su Twitter. Non solo: sono diversi le criticità riscontrate da Di Trapani. “Il precedente contratto di servizio era imperniato sul principio generale del ‘favorire la coesione sociale’. È vero che nelle bozze del nuovo testo questo valore viene fortemente ridimensionato fino a ridurlo a un inciso in un articolo fuori contesto sul Made in Italy?”. E ancora: “Nel nuovo testo accanto all’obbligo già esistente di ‘diffondere i valori della famiglia e della genitorialità’ si introduce quello della ‘natalità’. Questo vuol dire che non avranno pari dignità posizioni diverse – pienamente legittime e legali – presenti nella società?”.

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