Ci sono importanti novità sul tema del salario minimo. Le forze di opposizione trovano un punto di caduta comune sul tema del salario minimo, partendo da 9 euro come soglia minima. Ad annunciarlo sono stati M5S, Sinistra Italiana, Azione, Pd, Europa Verde e +Europa in una nota. “La necessità di un intervento a garanzia dell’adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell’inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla camera nei prossimi giorni”, scrivono Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Matteo Richetti, Elly Schlein, Angelo Bonelli e Riccardo Magi.
“Vogliamo infatti sottolineare con forza – aggiungono – la comune convinzione che è giunto il momento di dare piena attuazione all’articolo 36 della costituzione che richiede che al lavoratore sia riconosciuta una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto e sufficiente a garantire un’esistenza libera e dignitosa per sé e per la propria famiglia”.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Per raggiungere questa finalità, spiegano, “la nostra proposta prevede che: al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; a ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all’ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali”.
La proposta prevede anche che “la giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo; conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, sia istituita una commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario; sia disciplinata e quindi garantita l’effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso; sia riconosciuta per legge l’ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati; sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso”.
Come al solito Renzi fa il guastafeste e prende le distanze: “Matteo Renzi non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni Conte e Schlein come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini. Il fatto di essere all’opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa”, scrive in una nota il leader di Iv. “Nel merito sul salario minimo – prosegue la nota – Italia Viva aveva presentato alle elezioni un testo diverso da quello che è stato proposto dal CampoLargo e dunque in coerenza con il mandato elettorale Italia Viva proporrà degli emendamenti al testo, votando a favore dei punti su cui è d’accordo. Italia Viva si comporterà allo stesso modo sui prossimi disegni di legge su giustizia, su infrastrutture, su sanità. Votiamo le leggi che ci convincono ma restiamo all’opposizione di Meloni e distanti dalle posizioni sul lavoro di Fratoianni Conte e Schlein”.