Ieri sera è andata in onda una nuova appassionante puntata di Report. Il programma di Sigfrido Ranucci sta facendo registrare ascolti da record, grazie alle sue inchieste e ai suoi servizi. Anche ieri si è parlato parecchio di Daniela Santanchè, che avrebbe offerto una villa da sei milioni per il salvataggio di Visibilia, una delle società protagoniste dell’inchiesta. Il Domani racconta che una lussuosa palazzina di tre piani più il seminterrato è entrata nella storia della ministra del turismo e delle sue aziende. Santanchè ha vincolato l’immobile milanese per garantire i debitori di Visibilia srl. Il vincolo si trova nel piano di ristrutturazione del debito presentato per evitare il fallimento. Intanto la procura di Milano indaga su tre filoni: oltre a Visibilia c’è quello su Ki Group. Mentre per Negma, il fondo arabo che ha salvato le aziende garantendo liquidità, si indaga con l’ipotesi di aggiotaggio. La casa è stata acquistata nel 2004 dagli eredi di Giuseppe Poggi Longostrevi. Il prezzo? 12 milioni di euro. Ma attualmente è valutata 6 milioni in un perizia in cui è disposto il vincolo. La casa è di 642 metri quadri. Un piano è dotato di una vasca e di un bagno turco collocati nella zona fitness.
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Ma torniamo un attimo a Report. E ai debiti di Visibilia, esposta con le banche a partire dal 2011 per 15 milioni di euro. La prova è in un’inchiesta su Bpm, con la quale l’esposizione era pari a 2,8 milioni. In quegli anni, sostiene Report, la parlamentare con il suo ex compagno Canio Mazzaro acquista anche la Ki group, «grazie anche, a leggere le condizioni, a un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena. Tra Bioera e Ki Group, la Santanchè e Canio Mazzaro raccolgono dai piccoli azionisti, in 9 anni 23 milioni di euro. 9 milioni si trasformeranno in emolumenti per le loro cariche sociali che hanno ricoperto negli anni. Mentre alla fine i dipendenti di Ki Group rimangono senza stipendi e tfr».
Santanchè, all’epoca sottosegretaria nel governo Berlusconi, avrebbe chiesto alla banca di estendere il fido per altri due milioni di euro. Di fronte al rifiuto della banca, però, secondo quanto ricostruito da Report la sottosegretaria avrebbe chiamato “il braccio destro dell’allora capo della banca Massimo Ponzellini”, cioè Antonio Cannalire, e “si sarebbe offerta anche di organizzare incontri di Ponzellini con Draghi”, allora a capo della Banca d’Italia, “e Berlusconi”.
La reazione di Santanchè all'inchiesta di Report
Santanchè ha negato, ma secondo la trasmissione ci sarebbero documenti a riprova di questa offerta. Alla fine, la Banca popolare di Milano non concesse i due milioni di euro in più, ma comprò da Visibilia “spazi pubblicitari per 320 mila euro”, che furono distribuiti in parte su Il Giornale e Libero, in parte anche per l’Ordine di Como, un quotidiano che era di proprietà di Alessandro Sallusti, all’epoca compagno di Santanchè. In quegli stessi anni poi, grazie a “un benevolo prestito da parte di Monte dei Paschi di Siena” la sottosegretaria sarebbe riuscita ad acquisire la sua altra azienda, Ki Group.
Anche su queste nuove informazioni, la ministra sarà chiamata a rispondere in Aula mercoledì 5 luglio. “Non ho alcun tipo di imbarazzo”, ha dichiarato ieri al Secolo XIX. “Sono state dette cose false, ma risponderò a tutto in Parlamento: ho la serenità di chi ci ha sempre messo la faccia”. Sottolineando, poi, di aver già presentato una querela ai danni di Report.