Caso Santanchè, ecco cosa ha scoperto Report: il video completo

Ve ne avevamo già parlato in un precedente articolo. Ieri sera è andata in onda l’ultima puntata di Report, il programma d’inchiesta di Rai 3 condotto da Sigfrido Ranucci. Tra i servizi mandati in onda anche nuove rivelazioni sul caso Santanchè che sta infiammando tv e giornali. “Quello che dovevo dire, l’ho detto in Senato. Non partecipo al processo mediatico” ha detto la ministra del Turismo sul fatto di non aver ricevuto alcun avviso di garanzia per l’inchiesta a suo carico, che riguarda il gruppo editoriale, ora in dissesto, che aveva fondato e guidato fino all’anno scorso. Eppure risulta indagata per bancarotta e falso in bilancio dallo scorso ottobre.

Ieri Report ha mandato in onda una nuova puntata dell’inchiesta, sempre a firma di Giorgio Mottola, che mostra come la versione della ministra sulla sua attività imprenditoriale non stia in piedi. Dalle testimonianze e dai documenti raccolti dai giornalisti di Report sembrerebbe che la titolare del Turismo abbia mentito a Palazzo Madama durante l’intervento che ha pronunciato lo scorso 5 luglio, e che l’informativa resa in Aula fosse piena di incongruenze.

Un primo punto toccato dal servizio riguardava una delle bugie che Santanchè ha detto in Aula: “Non ho mai avuto nessun controllo o partecipazione di un qualunque rilievo nelle imprese nel settore dell’alimentare biologico come molti media hanno raccontato. La mia partecipazione in Ki Group srl non ha mai – ripeto mai – superato il 5% della mia partecipazione”. Questa affermazione sarebbe falsa, perché dai documenti di Report emergerebbe che fin dal 2013 la ministra possedeva il 14,9% di controllo della società Ki Group, e aveva sottoscritto un patto parasociale che la poneva direttamente nella governance.

La Ki srl, sottolinea la trasmissione, “è di proprietà di Ki Group spa che a sua volta è controllata da Bioera, una società finanziaria che, fino al momento in cui l’azienda biologica è stata in salute, guadagnava quasi esclusivamente grazie ai ricavi di Ki Group. Come mostra il bilancio 2013, – si sottolinea – Daniela Santanchè possedeva il 14,9 per cento di Bioera attraverso la D1 Partecipazioni, un’altra holding in cui Daniela Santanchè è socia insieme al suo ex fidanzato Alessandro Sallusti”.

La ministra ha poi giurato di non aver avuto alcun ruolo operativo in Ki Group, ma foto e documenti inediti di cui Report è entrato in possesso rivelerebbero l’esatto opposto. “In realtà noi tutte sappiamo che lei con Ki Group c’entrava. Più volte ha dato ordini o compiti ad ognuna di noi. Per quanto mi riguarda, dal punto di vista commerciale lei si è occupata molto, faceva con me riunioni quindicinali con la forza vendita e ci teneva a verificare gli obiettivi, ci teneva a verificare i fatturati”, ha spiegato Monica Lasagna, ex direttrice commerciale di Ki Group ai microfoni di Report, sostenendo che l’allora imprenditrice aveva un ruolo attivo nella Srl.

La testimonianza dell'ex dipendente della Santanchè

Santanchè poi ha sostenuto che i suoi compensi non abbiano mai superato i 100mila euro lordi annui: “Con riferimento ai compensi milionari che mi sono stati attribuiti, vorrei precisare che da Ki Group nel ’19 ’20 ’21 ho incassato una media di 9mila euro all’anno. Per gli anni precedenti, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 (…) ho percepito dalla capogruppo mediamente un valore lordo annuo di circa 100mila euro in maniera fortemente decrescente negli ultimi 3 anni”, aveva detto Santanchè in Senato.

Documenti interni della società dimostrano però che i suoi compensi supererebbero i 400mila euro lordi all’anno anche quando la società perdeva milioni di euro all’anno. Come si evince dall’analisi dei bilanci fatta da Report, la ministra, in meno di 9 anni, solo per le indennità per le cariche sociali, ha incassato circa 2,5 milioni di euro, mentre il suo ex fidanzato e amministratore Canio Mazzaro si è portato a casa 7 milioni. Report aggiunge inoltre che Santanchè ha negato di essere ancora in azienda quando i dipendenti di Ki Group sono stati licenziati senza liquidazione, ma documenti interni la smentiscono.

E ancora, la ministra ha negato che la dipendente di Visibilia, Federica Bottiglione, che ha lavorato mentre era in cassa integrazione a zero ore, fosse all’oscuro della sua condizione contrattuale e che abbia lavorato in cassa integrazione. Per la prima volta la dipendente di Visibilia ha parlato a volto scoperto davanti alla telecamera. L’ex dipendente  ha raccontato che tra il 2020 e il 2021 guadagnava circa 1000 euro al mese, che nel periodo dell’emergenza, quando in teoria si trovava in cassa integrazione a zero ore, le venivano corrisposti a titolo di rimborso spese. Nello stesso periodo le sarebbe stato fatto un contratto di consulenza in Senato come assistente parlamentare sia dell’allora senatrice Santanché che dell’attuale presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa.

Il servizio di Report è tornato poi sul finanziamento a Visibilia da parte del fondo arabo Negma, con un’intervista a Giuseppe Zeno, l’azionista di minoranza di Visibilia da cui parte l’inchiesta. “Che l’intervento del fondo Negma anziché danni abbia portato vantaggi è pacifico – ha detto Santanchè in Aula –. Al termine del processo e con l’ingresso di un nuovo socio di maggioranza, che a sua volta ha provveduto a completare l’operazione, il titolo ha guadagnato in borsa da gennaio oltre il 500 per cento”. Eppure, ha fatto notare Report, “prima che si avviasse l’operazione con il fondo arabo il valore del titolo era intorno ai 90 euro ad azione, dopo l’ingresso di Negma sprofonda a 10 centesimi”. Ecco qui sotto il servizio completo:

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