“Meloni, parole gravi!” Conte scatenato in diretta tv: ecco cosa ha detto. E sull’Ucraina nella NATO… VIDEO

Ieri sera il presidente del M5S Giuseppe Conte è stato ospite a Tg2 Post, su Rai 2. Tanti i temi affrontati dal leader pentastellato, nell’intervista. Vediamo cosa ha detto sull’incontro della NATO a Vilnius: “In un Paese come il nostro con un debito così alto, anzichè investire su ospedali, scuole e nella ricerca scientifica, vai a investire nelle spese militari. Mettere sul piatto dall’oggi al domani, e con Draghi è stato così, 10-15 miliardi significa tagliare la spesa sociale. Da Vilnius si dice che quel 2% del Pil in spese miliari che era la soglia tendenziale da raggiungere negli anni, oggi diventa il minimo garantito. Abbiamo raggiunto il record mondiale all’interno della Nato per le spese militari con un aumento portentoso del 20 per cento” ha dichiarato Conte.

“Predisporre un percorso agevolato per l’Ucraina per l’ingresso alla Nato significa allontanare ancor più la soluzione negoziale del conflitto. Consentire l’ingresso significa che automaticamente ci si ritrova tutti i Paesi Nato, Italia compresa, co belligeranti; inoltre, per avere una prospettiva negoziale bisogna avere degli interessi in gioco da mettere sul tavolo e se fai entrare Ucraina hai chiuso la partita” ha aggiunto Conte.

“Le parole dette oggi dalla presidente Meloni sono gravi. C’è stato un passaggio in cui lei ha detto che la fonte Chigi uscita la sottoscrive pienamente. Ricordo che la fonte diceva che la magistratura, con questi provvedimenti, ha iniziato la campagna elettorale per le Europee. Meloni si identifica con queste parole ed è un fatto gravissimo: oggi anziché abbassare i toni, li ha alzati ancora di più”. E sul caso Santanchè… “C’è un regime di impunità per Delmastro e Santanchè? Meloni chiese e ottenne che Idem si dimettesse per 3000 euro. Che deve fare di più Santanche per andare a casa?

“La nostra asticella è sempre molto alta per mantenerla alta abbiamo bisogno di poter andare dritti verso i nostri obiettivi politici dialogando con il Pd, ma senza mescolarci o confonderci. Questo non farebbe bene a noi ma penso neanche al Pd” ha aggiunto. “La regola dei due mandati vale sempre, è una regola fondativa del Movimento. Fino a quando non lo metteremo in discussione, lo applicheremo” ha detto.

Conte incontra gli esodati del Superbonus

“No al salario minimo per questo governo, massimi vitalizi sì e in più oggi ci viene detto: ‘ci rendiamo conto che c’è un caro vita’. Tanto è vero che è stata introdotta una social card, poi non so se verrà chiamata card Meloni perché c’è il vizio di distribuire le mancette con il nome e cognome del presidente in carica, ce lo ricordiamo già da Renzi. Con il reddito di cittadinanza “una legge universale su tutte le persone in difficoltà ci hanno detto che volevamo creare un voto di scambio, e questo che cos’è? È un voto di scambio – conclude Conte – per una mancetta a una platea minima e modesta di soggetti bisognosi”.

Tra l’altro, sempre ieri, il Movimento 5 Stelle è tornato in pressing sul Superbonus e ha chiesto al governo di intervenire per affrontare il problema dei cosiddetti ‘esodati’. Il leader del M5S li ha incontrati, da oltre dieci giorni in presidio davanti al Ministero dell’Economia. Li ha raggiunti, ascoltati e poi ha chiesto un incontro al titolare del Mef Giancarlo Giorgetti. L’ex premier propone un decreto urgente per sbloccare i debiti incagliati e riferisce di aver incassato una disponibilità di massima dal ministro.”Abbiamo detto che lo Stato non può volgere la testa dall’altra parte dopo che tantissimi imprenditori e cittadini hanno applicato le leggi dello Stato”, racconta Conte, spiegando che “dobbiamo intervenire innanzitutto per i crediti incagliati: abbiamo avuto un lungo confronto col ministro” e “c’è la disponibilità di massima a intervenire con un decreto anche urgente, individuando una platea di concessionari più ampia rispetto a quella attuale”. Il presidente dei cinque stelle assicura che “non la smetteremo di stare al fianco di tutti questi imprenditori disperati, di tutte le famiglie che hanno i lavori bloccati”. E sottolinea che “lo Stato, il sistema Paese, si è avvantaggiato del superbonus: quell’11% di Pil in due anni è stato fatto soprattutto da queste misure” ha concluso Conte.

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