In questi giorni si parla tanto dell’invio di nuove armi all’Ucraina e in particolare di queste bombe a grappolo che non faranno altro che alimentare il conflitto e uccidere esseri umani. La Russia accusa l’Ucraina, che avrebbe già usato le bombe a grappolo, e si dice pronta a usare le stesse munizioni se gli Stati Uniti dovessero confermare la fornitura alle forze di Kiev. “Né noi, né gli americani, né Kiev abbiamo aderito alla Convenzione sulle munizioni a grappolo. Allo stesso tempo, la Russia, rendendosi conto della minaccia che tali munizioni rappresentano per la popolazione civile, si è astenuta e si astiene dall’usarle nell’operazione speciale”, ha premesso Sergei Shoigu, ministro russo della Difesa, aggiungendo che, se gli Stati Uniti dovessero fornirle a Kiev, “come risposta le forze armate russe saranno costrette a usare armi simili contro le forze armate ucraine”.
A intervenire su questo argomento, come accade spesso, anche Alessandro Di Battista del M5S: “Putin ha finito i missili, ora Kiev può vincere: questo lo scrisse Il giornale. Io mi segno tutto, ecco la prova della propaganda della stampa italiana. Libero, 19 ottobre 2022: le scorte dei missili russi stanno terminando. Il messaggero, 22 novembre del 2022, quasi un anno fa: i russi avevano disposizione meno scorte di quante ne avessero gli ultimi 10 anni. E ancora: Mosca ha quasi finito le scorte di armi. Il problema è che ci si abitua, l’opinione pubblica si abitua a tutto, alla guerra, alla morte, però una cosa va detta: senza aver inviato una marea di armi non saremmo qui a ricacciare i russi nei loro territori, ma neanche a costringerli a sedersi al tavolo per un accordo di pace. È veramente una presa, ci vogliono convincere che non sta morendo nessuno né in Ucraina, né in Donbass, invece i civili stanno continuando a morire” afferma Di Battista nel suo ultimo video.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Il viaggio di Di Battista in America
Alessandro Di Battista tra l’altro è tornato a viaggiare negli ultimi tempi. Ha realizzato un documentario per TvLoft del Il Fatto Quotidiano, un po’ come accadde nel 2019, quando l’ex esponente pentastellato, assieme alla moglie e al figlio, viaggiarono dalla California al Guatemala, passando per il Messico. Lo aveva annunciato proprio l’ex esponente del M5S su Instagram: «Ora sono a Quito, la seconda capitale più alta al mondo. Nei prossimi giorni lascerò la città, direzione Amazzonia». Le tappe del suo nuovo viaggio sono già ben definite: «Discenderò prima uno degli affluenti del Rio delle Amazzoni e poi il “grande fiume” fino all’oceano Atlantico. Dalle Ande all’oceano, passando per l’Ecuador, il Perù, una piccolissima parte di Colombia e poi il Brasile. Mi aspettano 5000 km in barca».
Di Battista sottolinea: «È la cosa che più amo fare al mondo. È la mia natura. Spero di poter condividere con voi parte di questa avventura». Del resto il motto dell’ex parlamentare, come scritto nel suo libro A testa in su, è: «È la vita che nobilita l’uomo, non il lavoro». Dopo la fine della sua esperienza parlamentare e una parentesi come falegname e poi come barman, Dibba non ha mai fatto a meno del richiamo al viaggio, ma ha anche continuato a collaborare per diverse testate, tra cui la rivista Il Millimetro, in qualità di reporter, scrittore e attivista politico. Il documentario che nascerà da questo nuovo viaggio, non sarà però il primo. Già in passato, realizzò un reportage sull’Iran, intitolato Sentieri Persiani. Alcuni scatti del periodo destarono diverse polemiche.
Ma non solo. Anche dopo l’inizio dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina, l’ex pasionario pentastellato è stato protagonista di una traversata in treno verso la Russia. Durante il viaggio negò l’aggressione di Mosca contro Kiev, e contestò le sanzioni alla Russia. Ecco l’ultimo video che ha pubblicato sui social: