“Sale la benzina, Meloni dov’è?” La denuncia di Giuseppe Conte via social: quanto pagheranno gli italiani

Non ci sono buone notizie per i cittadini italiani e l’allarme lo lancia proprio il presidente del M5S Giuseppe Conte. Puntuali come il caldo che attanaglia gran parte dell’Italia, sono arrivati nuovi rincari estivi sui prezzi dei carburanti. La benzina torna a costare mediamente 2 euro al litro in modalità servito, una soglia già superata in occasione della stangata di Pasqua quando molti automobilisti hanno approfittato dei ponti di aprile e maggio per muoversi verso le località di villeggiatura. Dopo un periodo di leggera flessione, l’analisi odierna sui prezzi dei carburanti della rete nazionale dei distributori elaborata da “Quotidiano energia”, conferma il trend al rialzo dei prezzi, in parallelo all’aumento dei flussi di traffico tipici della stagione estiva. “Continua la salita dei prezzi dei carburanti. Le medie dei prezzi praticati di benzina e diesel risultano infatti in aumento, a valle dei rincari decisi la scorsa settimana dagli operatori. Le quotazioni internazionali dei due prodotti hanno chiuso venerdì invece ancora in leggera discesa”.

Al dettaglio della rete nazionale, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia dei dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit aggiornati alle 8 del 16 luglio, il prezzo medio di benzina, diesel e Gpl sulle strade italiane. Benzina self service: 1,865 euro/litro; Diesel self service 1,712 euro. Per quanto riguarda la modalità “servito”, per la benzina il prezzo medio praticato è 2 euro al litro; la media del diesel è 1,852 euro al litro. I prezzi praticati per il Gpl oscillano tra 0,715 e 0,737 euro al litro. Il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,421 e 1,491 euro al kg.

Ecco cosa ha scritto Giuseppe Conte sui social: “Qualcuno ha notizie della Giorgia Meloni che prometteva il taglio delle accise sulla benzina? Forse è troppo impegnata a fare la guerra ai magistrati per difendere la sua cricca di amici di partito, da Santanchè a Delmastro. Per il Governo il carovita può attendere, mettetevi in coda!”

Ma non è l’unico rincaro a cui dovranno far fronte gli italiani. Già qualche giorno fa vi avevamo avvertito dell’aumento dei pedaggi e dei parcheggi. Un’indagine di Altroconsumo dimostra che percorrere lunghi tragitti in auto per raggiungere le principali località turistiche comporterà un esborso superiore del 3% rispetto all’estate 2022: proprio questo è infatti l’aumento fatto registrare dai pedaggi autostradali, con l’ultimo scattato proprio dall’inizio del mese.

Magre soddisfazioni perché una volta arrivati a destinazione ci si troverà a fare i conti con i costi orari dei parcheggi che hanno visto ritocchi verso l’alto in numerose città, non solo quelle balneari, oltre ad un aumento delle aree a pagamento (strisce blu) motivate, soprattutto nei grandi centri, dalla necessità di disincentivare il traffico automobilistico privato ed abbattere le emissioni di CO2. Avvantaggiati i proprietari di auto ibride ed elettriche che invece possono beneficiare, in alcuni Comuni italiani, di tariffe agevolate o addirittura esenzione del pagamento del ticket, anche se nella lista compaiono soprattutto città non interessate da significativi flussi turistici estivi.

Viaggiare in auto, spesso con destinazioni che richiedono numerose ore alla guida, comporta inoltre la necessità di soste: le aree di servizio e ristoro, disseminate lungo le principali arterie autostradali non sono immuni dai rincari alla voce cibo e bevande, conseguenza degli aumenti generalizzati dei prezzi dei beni alimentari. Senza scomodare i prezzi dei panini, già schizzati in alto durante l’estate 2022, anche un tipico «sfizio» estivo come il gelato rischia di diventare un salasso: secondo Consumerismo No profit, a maggio l’incremento medio rispetto allo stesso periodo del 2022 è stato addirittura del 22%.

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