C’è stato un vero e proprio colpo di scena attorno alla vicenda che riguarda la ministra del Turismo Daniela Santanchè. Un po’ a sorpresa, infatti, il M5S ha detto che presenterà una mozione di sfiducia al Senato il prossimo 26 luglio. È quanto riferisce il capogruppo del Movimento al Senato, Stefano Patuanelli, al termine della conferenza dei capigruppo in programma a Palazzo Madama. «Mi auguro che sia condivisa il più possibile», ha detto Patuanelli.
«Come ha già detto la segretaria Elly Schlein, appoggeremo» la mozione di sfiducia alla Santanché ha fatto sapere il presidente dei senatori Dem, Francesco Boccia. Disponibili a votarla anche i parlamentari di Avs, anche se avrebbero preferito un percorso comune delle opposizioni, come hanno sottolineato nei giorni scorsi. Non si è ancora schierato il Terzo polo: «Ne parleremo per valutare bene il testo della mozione e decidere», è la posizione del gruppo Azione-Italia viva.
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La pressione resta alta su Santanchè, dunque, se non altro perché nella sua stessa maggioranza è montato il gelo nei suoi confronti, e sono sempre più quelli convinti che abbia le settimane contate. Gli alleati di Forza Italia e Lega guardano alla situazione con distacco solo apparente. «Sarà difficile mantenere una situazione del genere per molto tempo», è la riflessione che si fa all’interno di Fratelli d’Italia. Gli articoli di stampa recenti in cui si afferma che la ministra «era a conoscenza dell’informazione di garanzia per le indagini della Procura di Milano sulle vicende del gruppo Visibilia almeno sin dal 27 marzo», non hanno fatto emergere grandi sostanziali novità. Ma, come raccontano diverse fonti, hanno acceso il dibattito interno nel suo partito. Stando così le cose, è il ragionamento ricorrente, la ministra non avrebbe esposto il quadro nella sua totalità a Giorgia Meloni.
Tra gli atti di quella inchiesta della Procura di Milano, intanto, è finita la segnalazione di operazione sospetta della Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia sulla compravendita di una villa in Versilia, in cui il compagno di Santanchè , Dimitri Kunz, e la moglie del presidente del Senato Ignazio La Russa, Laura Di Cicco, in un’ora hanno realizzato una plusvalenza da un milione di euro. «Un avviso di garanzia non determina in automatico le dimissioni di un ministro», ha detto la premier, spiegando che la questione «va vista nel merito quando il merito sara’ completamente conosciuto». Parole che, per chi conosce bene toni e lessico meloniani, non bastano a considerare Santanchè blindata.
La ministra, a quanto si apprende, avrebbe confermato i suoi impegni in agenda per le prossime due settimane. «Sono assolutamente tranquilla. Come mi ha insegnato mio nonno, non aver paura se non fai niente di male», ha tagliato corto nei giorni scorsi dal palco dell’Assemblea annuale di Confagricoltura, rispondendo a chi le domandava se avesse pensato a un passo indietro. Non vuole partecipare «ai processi mediatici», ha chiarito, ma difendersi «nei tribunali». E intanto minaccia querele.