“State attenti, sta bluffando!” Il giornalista Pedullà smaschera Meloni in diretta: ecco cosa ha detto – VIDEO

In tv si è tornati a parlare di salario minimo ed in particolare del fatto che, dopo un iniziale “no”, Giorgia Meloni sembra aver aperto alla proposta del M5S e del PD con gran parte dell’opposizione. Ne ha parlato anche il direttore de La Notizia Gaetano Pedullà su La7: “Rinviare il salario minimo? I 3 milioni di lavoratori cosa ne pensano di rinviare ancora la soluzione di un problema per loro essenziale? Le persone che guadagnano così poco vanno ad accrescere quelle fasce di povertà e la povertà nel nostro paese continua ad aumentare ed essere un grandissimo problema che dovrebbe essere al primo posto nei pensieri della politica e che invece viene perennemente sottovalutato e abbandonato. Il punto è quello di immaginare il salario minimo come una parte io dico una parte essenziale di un ragionamento più complesso e ho fatto riferimento giustamente al tema dei salari bassi in generale. Oggi le famiglie dove c’è una sola persona che lavorano sono famiglie al limite della soglia di povertà. Una volta chi lavorava aveva la possibilità ampia di vivere in modo sereno, oggi non è più così” ha spiegato Pedullà a Coffee Break.

Dove sono questi salari minimi? Si sta allargando sempre di più la forbice tra ricchi e poveri. E c’è il rischio che si crei una diseguaglianza sociale, oltre che economica. Oggi sentiamo personaggi molto ascoltati a destra che dicono che il figlio di un falegname è bene che faccia il falegname, che dia possibilità a tutti i cittadini di crescere, che debba creare le condizioni per tutti anche per quelle persone che fanno per loro scelta lavori dove si guadagna molto poco per raggiungere almeno quella soglia minima per poter vivere con un minimo di dignità. Questo governo ha tolto il reddito di cittadinanza, non sta facendo nulla per i poveri. E se domani il centrodestra dovesse arrivare a chiudere il dibattito facendo passare quell’emendamento che blocca il ragionamento sul salario minimo, questa apertura della Meloni sarà solo l’ennesimo bluff e sarà un altro grande errore di questo governo” ha concluso Pedullà nel suo intervento.

“Per il salario minimo sono disponibile a un incontro con Giorgia Meloni anche domattina” aveva detto la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein a Roma. “Sono felice di leggere che ci sarebbe un’apertura della presidente del Consiglio a un confronto nel merito”, ha aggiunto chiedendo che però “allora la maggioranza ritiri l’emendamento soppressivo”.

Sul salario minimo “pur senza volere politicamente infierire, la situazione consiglierebbe, ma servirebbe buonsenso, di posticipare la discussione in Aula prevista per il 28 luglio, e ciò se ci si vuole realmente confrontare nel merito della proposta. Diversamente, le opposizioni potranno godere di qualche ora di propaganda, ma senza che ciò serva a dare alcun beneficio concreto a quei lavoratori che dicono di volere tutelare” ha detto invece il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Giuseppe Conte, al momento, non commenta quelle che sono solo indiscrezioni di stampa. Gli atti e le posizioni ufficiali di Giorgia Meloni e dei suoi Ministri sul salario minimo sono da tempo note: per Tajani questa misura ci porta all’Urss, per Musumeci è assistenzialismo, per Meloni “uno specchietto per le allodole”.

“I fatti poi parlano chiaro”, insistono i pentastellati, secondo cui “il centrodestra ha presentato qualche giorno fa un emendamento soppressivo contro il salario minimo legale a 9 euro. Se Palazzo Chigi ci ha ripensato lo dica con atti ufficiali, no a meline, rinvii, tatticismi e raggiri”. “Un vero salario minimo legale è un’emergenza per quasi 4mln di italiani” conclude la nota del Movimento 5 Stelle.

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