Si torna a parlare di salario minimo e proprio ieri è intervenuto il presidente di M5S Giuseppe Conte per attaccare la premier Meloni sui social. Due giorni fa per il Governo Meloni il nostro salario minimo legale era una misura “assistenzialista”, “degna dell’Unione Sovietica”, ora leggiamo che questa maggioranza sarebbe disposta a rimangiarsi la cancellazione della nostra proposta sul salario minimo. È un primo passo, ma non abbastanza, soprattutto se accompagnato dalla volontà dilatoria di questa maggioranza: 4 milioni di lavoratori attendono con urgenza una misura di civiltà per dare dignità al lavoro.
Il Governo non può pensare di prenderli in giro dicendo che devono ancora studiare e approfondire.
Ecco cosa ha detto Conte nel suo video: “Il salario minimo legale non è uno slogan. Gli slogan sono altri, presidente Meloni, glieli mostro”. Il leader del M5S ha voluto rispondere alle parole della premier, che in un’intervista a Rtl aveva definito la proposta di salario minimo un “bello slogan” la cui “applicazione può creare problemi”. Nel video Conte si rivolge direttamente alla premier. “Noi ricordiamo i suoi di slogan. Il salario minimo legale è una cosa seria, riguarda quasi 4 milioni di lavoratori. Basta rinvii e prese in giro. Salario minimo subito”
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Ma vediamo cosa aveva detto Meloni nei giorni scorsi: “Sono sono un po’ incuriosita dall’opposizione che, dopo essere stata al governo più o meno per una decina d’anni, oggi scopre che in Italia c’è un problema di salario e precariato e lo considera una responsabilità di un governo che c’è da 9 mesi e non magari dalle politiche adottate negli ultimi anni. Mi stupisce anche che si scopra questa grande soluzione del salario minimo che non si era scoperta prima”. È una delle tante frecciate che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervistata nella trasmissione Non Stop News, su Rtl 102.5, ha rifilato alle opposizioni, assolvendo invece il leader di Azione Carlo Calenda (“C’è un’opposizione che si pone in modo molto responsabile, garbato, serio, e io credo che quando c’è un’opposizione non pregiudiziale che chiede un confronto, sia giusto dare dei segnali di confronto, a prescindere dal fatto che troveremo o meno una soluzione”).
Interpellata sull’annunciato confronto con le opposizioni circa il salario minimo, Meloni indugia in una lunga premessa in cui esprime tutti i suoi noti dubbi sulla misura: “Il salario minimo ha un bel titolo e funziona molto bene come slogan, ma nella sua applicazione rischia di creare problemi. Noi siamo un paese in cui c’è un’altissima contrattazione sindacale e se immaginiamo un salario con un tetto minimo, ad esempio di 9 euro, ricordo che ci sono dei contratti collettivi nazionali – continua – che prevedono un salario minimo più alto. Quante possibilità ci sono che quel parametro di 9 euro diventi un parametro non aggiuntivo, ma sostitutivo dei contratti che abbiamo già? E quindi diventi un parametro al ribasso sui salari dei lavoratori? Questo è il dubbio più grande che ho sul salario minimo”.
Altro concetto ripetuto continuamente dalla premier è il suo interesse al tema dei salari: “Figuratevi se qualcuno che si è dato come obiettivo prioritario quello di abbassare la tassazione sul lavoro per mettere più soldi nelle buste paga dei lavoratori non capisce il problema dei salari in Italia. Il tema del salario mi interessa e l’ho dimostrato concretamente. Non c’è nessuno che più di me si renda conto di quanto sia importante il problema dei salari, tant’è che noi ci abbiamo lavorato concretamente. Altri, quando avevano delle risorse da spendere le hanno messe su altro. Noi le abbiamo messe sul taglio del cuneo contributivo per aumentare le buste paga”.
E sul confronto con le opposizioni sul salario minimo...
Poi finalmente si pronuncia sul confronto con le opposizioni: “Io credo nella contrattazione sindacale e penso che questa vada rafforzata, credo cioè che vada trovata una soluzione per quei contratti di lavoratori che non sono coperti. In ogni caso, apriremo un confronto per capire se c’è una soluzione che tenga insieme le due cose. Questo è l’elemento che mi interessa. I giornali scrivono che stiamo rimandando una presa di posizione sul salario minimo? – aggiunge – Non stiamo rimandando proprio niente. Le opposizioni ci hanno chiesto di aprire un confronto e noi lo apriamo. Si decidano anche loro. Se vogliono un confronto, la cosa richiede un po’ di tempo, altrimenti decidiamo oggi. Questo dimostra che qualunque cosa si faccia, si sbaglia, ma tanto a questo ormai sono abituata”.
Finale bordata alla Cgil per lo sciopero generale annunciato a ottobre, su cui ironizza insieme al conduttore: ” La Cgil ha lanciato lo sciopero generale contro la legge di Bilancio che ancora non c’è. Questo offre una interessante diapositiva dell’atteggiamento. Sicuramente non è un tema di merito, perché ci sono evidentemente iniziative che vengono fatte per opposizione pregiudiziale. Questo mi tranquillizza, perché io spesso non ho capito le posizioni assunte da alcuni sindacati nei confronti di un governo che si occupa particolarmente dei più fragili con le risorse che aveva”.
E chiosa: “Se io avessi seguito le indicazioni che mi arrivavano anche da alcuni sindacati, io non avrei mai avuto le risorse per mettere più soldi nelle buste paga dei lavoratori, perché avrei dovuto spendere 10 miliardi di euro sulle accise. E invece noi abbiamo preso quelle risorse e le abbiamo concentrate tutte sui redditi più bassi. È stata contestata anche questa scelta. Oggi con uno sciopero generale prima che esista la Legge di Bilancio finalmente tutti possono vedere come ci sia un’opposizione che non è nel merito, ma è figlia di un pregiudizio che rispetto, per carità, ma di cui non mi devo preoccupare più di tanto”.