Toninelli contro il governo? “RDC? Spero che si incaz…” Ecco cosa ha detto – VIDEO

Si torna prepotentemente a parlare di Reddito di Cittadinanza e del fatto che molte famiglie non lo riceveranno più a partire dal primo agosto. Danilo Toninelli, ex senatore del M5S, ha fatto un video sui social in cui distrugge il governo per questa decisione, ecco cosa ha detto: “Dal 1 agosto 169.000 famiglie italiane perderanno definitivamente il reddito di cittadinanza. Si tratta di quei nuclei familiari con all’interno percettori in età lavorativa familiare che non hanno disabili che non hanno figli minori. Questa è la crudeltà che cancella la norma del M5S, ma ovviamente tutti zitti, nessuno ne parla ovviamente! Spero che ne parlino magari quelli incazzati che si ritroveranno senza un aiuto dallo Stato” spiega Toninelli nel suo ultimo video.

Ricordiamo, infatti, che 169mila famiglie beneficiarie nei giorni scorsi hanno ricevuto dall’Inps l’sms che le avvisava della sospensione del sussidio a partire dal primo di agosto. Il messaggino è arrivato a chi è in nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65 come prevede la nuova normativa. L’ultima rata che hanno percepito è dunque quella del 27 luglio. Un problema non da poco per molti, soprattutto in Campania che è la regione con il più alto numero di beneficiari: solo lì gli sms arrivati sono stati quasi 37.000. Non a caso il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, parla di “rischio bomba sociale”.

Complessivamente a giugno le famiglie che hanno ricevuto il reddito o la pensione di cittadinanza sono state In Italia poco più di un milione (1.010.536) per una spesa di 571,6 milioni. Le persone coinvolte in questo milione di famiglie sono 2.115.944, si legge nell’Osservatorio secondo il quale a maggio i beneficiari erano 1.045.662 per 590,8 milioni di spesa (dato rivisto al rialzo rispetto al dato diffuso un mese fa che indicava un milione di beneficiari). L’importo medio a famiglia a giugno è stato di 565,69 euro.

Date però le novità introdotte dal governo nei primi sei mesi del 2023 le richieste sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2022 passando da 899.338 a 486.190 con un calo del 45,94%. Il governo punta sulle nuove misure e intanto avvia una campagna di informazione sui media con uno spot dal claim rassicurante: “Un percorso per ognuno, una prospettiva per tutti”. Ma il sud, con 2 terzi dei beneficiari totali, è comunque smarrito. Soprattutto a Napoli, che è la provincia con il numero più alto di beneficiari con quasi 146mila famiglie, 373mila persone coinvolte e un assegno medio di 652,58 euro. A Napoli ci sono più beneficiari di Lombardia, Piemonte e Veneto (quasi 139mila) e più dell’intera Italia Centrale (143mila).

Normale ci sia una diffusa preoccupazione: centinaia di persone, ad esempio, dopo aver ricevuto l’sms sullo stop all’erogazione hanno protestato e chiamato l’Inps di Napoli e della provincia per avere chiarimenti in merito ai nuovi requisiti. Nella mattinata, alla sede Inps di via De Gasperi, a Napoli, due persone hanno avuto un alterco con i vigilantes all’ingresso. Ma il problema è anche dei primi cittadini: “Finora – dice Giacomo Pirozzi, sindaco di Calvizzano, un piccolo comune a nord di Napoli – ho impiegato 102 percettori del reddito in vari progetti in favore della comunità. E adesso?”. Il problema riguarda anche gli assistenti sociali perché il testo dell’sms recita: “Domanda di reddito di cittadinanza sospesa come previsto dall’articolo 48 del decreto legge 20/23 in attesa di eventuale presa in carico dei Servizi sociali”. Così il presidente degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi paventa un rischio di aggressione agli stessi mentre l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Luca Trapanese, invita i cittadini a non andare ai servizi sociali per chiedere informazioni: “è inutile”.

Chi ha perso il reddito di cittadinanza ed è ritenuto occupabile, cioè ha tra i 18 e i 59 anni di età, non ha persone disabili a carico e non ha minori a carico, potrà ricevere 350 euro al mese come supporto alla formazione al lavoro attraverso gli sportelli dei Centri per l’Impiego e l’Inps”. Per il resto si attende il nuovo assegno di inclusione che riguarderà sempre chi ha minori, anziani o disabili in casa. La misura sarà attivata dal primo gennaio 2024.

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