Clamoroso! Il governo toglie il reddito di cittadinanza ai poveri per comprare…

La notizia è di quelle che lascia proprio senza parole. L’Italia sarebbe pronta a un importante investimento sul fronte militare, proprio mentre viene tolto il reddito di cittadinanza alle famiglie più bisognose. Lo riporta oggi il Fatto Quotidiano, che racconta dei 4-6 miliardi di euro pronti per acquistare carri armati Leopard tedeschi. Carri armati che, secondo il governo, serviranno ad affrontare con meno preoccupazione “il deterioramento del quadro di sicurezza internazionale”.

L’operazione è stata resa pubblica a seguito di un’interrogazione parlamentare del M5S a cui ha risposto la sottosegretaria alla Difesa Isabella Rauti (Fratelli d’Italia) mercoledì 12 luglio. “A partire dal 2024, l’Italia acquisterà una partita di tank tedeschi Leopard 2 A8 di ultima generazione. Non è ancora chiaro quante unità: più di 100, almeno 125, ma alla fine potrebbero arrivare fino a 200. L’investimento, ha spiegato Rauti “verrà ricompreso tra quelli di previsto avvio nel DPP 2023-2025 (documento programmatico pluriennale) di prossima emanazione”.

Come spiega sempre il Fatto, “la spesa oscillerà tra i 4 e i 6 miliardi di euro. Sono interessanti le parole con cui la sottosegretaria ha spiegato l’acquisto dei carri armati: “Il deterioramento del quadro di sicurezza internazionale, principalmente a causa del conflitto russo-ucraino, ha reso necessaria una ulteriore riflessione sullo stato di efficienza complessivo dello Strumento militare”. Il clima di tensioni internazionali legate alla guerra costringono dunque l’Italia a investire sulla difesa per rendere più affidabile la sua dotazione militare.

Ma torniamo allo stop al RDC. Per il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte L’abolizione del Reddito di cittadinanza “è una guerra ideologica sulla pelle dei poveri”. L’ex premier in un’intervista a Repubblica ha detto che “lo stop al Reddito è una vendetta sul Movimento, si va verso un autunno caldo e sale la rabbia. Meloni rinvii”, aggiunge.

Ad avvelenare il clima tra maggioranza e opposizione resta anche la questione delle commissioni d’inchiesta, in particolare quella proposta da Fratelli d’Italia sull’operato dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico che, in onda su La7 ha sottolineato: “Sul reddito di cittadinanza abbiamo fermato 3 milioni di domande che non sono state pagate per circa 11 miliardi di euro, grazie a controlli preventivi e successivi con la Guardia di Finanza e i Carabinieri”. “Io sono molto tranquillo – ha detto Tridico – Durante la mia gestione ho istituito per la prima volta una direzione anti-frode che ha fatto in modo che le frodi fossero scoperte e fermate”.

La reazione di Conte e del M5S

In questo scenario non sembrano, peraltro, esserci passi in avanti nemmeno sul fronte del salario minimo. Se dovessero partire interlocuzioni in materia – si spiega da fonti di maggioranza – verrebbero comunque messe in calendario alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva.

Fonti parlamentari Pd affermano di aver “chiesto di fissare un incontro, di avviare il lavoro in Parlamento, ma nessuna disponibilità è finora arrivata dalla maggioranza sul salario minimo. Vedremo nei prossimi giorni”. Nel frattempo, viene assicurato, il Pd non resterà con le mani in mano, “ma costruirà una iniziativa politica che metta al centro una misura che ci metterebbe al passo con gli altri Paesi europei”.

Per Giuseppe Conte “il salario minimo è una nostra storica battaglia al pari del reddito di cittadinanza, il nostro merito è di avere imposto il tema nel dibattito pubblico e di essere riusciti nel miracolo di far convergere sul nostro testo sia dem che Calenda. Il rimpianto è di non essere riusciti a convincere prima gli altri partiti: avremmo potuto approvare già nel 2019 ma il processo richiesto tempo e abbiamo dovuto coinvolgere anche Cgil e Uil, assicurando i sindacati che la contrattazione collettiva ne uscirà rafforzata”, ha affermato intervistato da Repubblica.

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