Caso De Angelis, nuovo post su Facebook dopo la frase shock sulla strage di Bologna: cosa ha scritto

Ennesima grana per Giorgia Meloni. Sembra che nessuno, all’interno di Fdi voglia ripudiare quel nostalgismo che ci si porta dietro: le polemiche di queste ore, infatti, riguardano un post scritto sui social da tale Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio governata da Francesco Rocca. Ecco cosa aveva scritto lo scorso 2 agosto, giorno in cui si ricordano le vittime della strage:

“Il 2 agosto è un giorno molto difficile per chiunque conosca la verità e ami la giustizia, che ogni anno vengono conculcate persino dalle massime autorità dello Stato (e mi assumo fieramente la responsabilità di quanto ho scritto e sono pronto ad affrontarne le conseguenze).

La differenza tra una persona d’onore e uno che non vale niente è il rifiuto di aderire a versioni di comodo quando invece si conosce la verità. E accettare la bugia perché così si può vivere più comodi.

Intendo proclamare al mondo che Cristo NON è morto di freddo e nessuno potrà mai costringermi a accettare il contrario.

Così come so per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini.

Non è un’opinione: io lo so con assoluta certezza. E in realtà lo sanno tutti: giornalisti, magistrati e “cariche istituzionali”.

E se io dico la verità, loro – ahimè – mentono.

Ma come i martiri cristiani io non accetterò mai di rinnegare la verità per salvarmi dai leoni.

Posso dimostrare a chiunque abbia un’intelligenza media e un minimo di onestà intellettuale che Fioravanti, Mambro e Ciavardini non c’entrano nulla con la strage. Dire chi è responsabile non spetta a me, anche se ritengo di avere le idee chiarissime in merito nonché su chi, da più di 40 anni, sia responsabile dei depistaggi.

Mi limito a dire che chi, ogni anno e con toni da crociata, grida al sacrilegio se qualcuno chiede approfondimenti sulla questione ha SICURAMENTE qualcosa da nascondere.

A me, con questo ignobile castello di menzogne, hanno tolto la serenità, gli affetti e una parte fondamentale della vita.

Non riusciranno a farmi rinunciare a proclamare la verità. Costi quel che costi…

Come GioNa tra i flutti non tremo…

Vieni a prendermi balena, non ti temo

E scusate se ve lo dico – col massimo del rispetto e dell’amicizia – a questo post non basta mettere un “mi piace”, dovete rilanciarlo e condividerlo… altrimenti hanno vinto loro, gli apostoli della menzogna…”

De Angelis, che ha un passato di militanza nei movimenti eversivi di estrema destra e che è personalmente legato ai fatti di Bologna, aveva quindi negato le responsabilità sulla strage attribuite da diverse sentenze a specifici terroristi neofascisti, portando le opposizioni a chiedere le sue dimissioni. Per ora però si è rifiutato di lasciare il suo incarico.

Dopo più di 48 ore, però, è arrivato il momento dell’incontro. Tanto atteso. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, a margine della presentazione della nuova emodinamica a Latina, ha comunicato che oggi pomeriggio incontrerà di persona Marcello De Angelis, il responsabile della comunicazione istituzionale della Regione. E si confronteranno sulle affermazioni fatte dall’ex Nar e che hanno sollevato polemiche anche nel governo. De Angelis, su Facebook, pubblica intanto un nuovo post in cui chiede scusa: «Negli ultimi giorni ho espresso delle riflessioni personali sul mio profilo social, che sono invece diventate oggetto di una polemica che ha coinvolto tutti. Intendo scusarmi con quelli – e sono tanti, a partire dalle persone a me più vicine – a cui ho provocato disagi, trascinandoli in una situazione che ha assunto dimensioni per me inimmaginabili».

Rocca dice: «Vedrò Marcello De Angelis lunedì pomeriggio e sentirò cosa mi dirà. La mia posizione, anche sulle sentenze, l’ho espressa ieri con chiarezza. De Angelis ha commesso un errore importante parlando in termini di certezza – ha ribadito il governatore, dopo il primo commento di ieri – anche se a titolo personale. Io farò le mie valutazioni ma lui non ha alcun ruolo politico nell’amministrazione regionale».

La situazione che si è creata a causa delle dichiarazioni di Angelis, riporta il Corriere della Sera, ha generato grande scontento, e non solo nelle opposizioni che hanno più volte chiesto a Rocca e alla premier di prendere una posizione netta. «Io mi sento spessissimo con la Meloni, abbiamo avuto modo di sentirci: mi ha chiesto di chiarire e certamente non era felice per quanto accaduto». Per sapere se l’incontro sarà davvero chiarificatore e se De Angelis riuscirà a rimanere al suo posto nella comunicazione regionale bisognerà attendere quindi ancora qualche ora.

La reazione del M5S al post di De Angelis

Immediata la reazione dei capigruppo di opposizione alla Pisana che tuonano contro Rocca e la lentezza nel rimuovere dal suo incarico De Angelis: «Riteniamo che quanto scritto, e peraltro ribadito da Marcello De Angelis, sia estremamente serio e incompatibile con il suo ruolo in Regione – scrivono in una nota Mario Ciarla (Pd) Roberta Della Casa (5s) Marietta Tidei (Azione-IV) Claudio Marotta (AVS) Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) e Alessio D’Amato (Insieme per il Lazio) – Non possiamo accettare che un tentativo di revisionismo storico, su sentenze passate in giudicato e sulla matrice neofascista della strage come scritto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, provenga da una figura istituzionale». E annunciano che depositeranno una richiesta di convocazione di un Consiglio: «Vogliamo che questa vicenda sia discussa nelle sede istituzionali con il presidente Rocca e non lasciata ad un colloquio privato personale di cui ignoriamo gli esiti. Le vittime della strage di Bologna e i loro familiari meritano rispetto».

Anche la vicepresidente della Camera e deputata Pd, Anna Ascani interviene nell’acceso dibattito sulle parole di Rocca: «De Angelis non può restare al suo posto, a meno che il presidente della Regione non condivida le sue posizioni». Per l’ex ministro e senatore M5S Stefano Patuanelli, «Rocca deve prendere le distanze in modo fermo». La presidente della commissione regionale del Lazio Piani di Zona, la dem Sara Battisti chiede, invece, al governatore di riferire in aula. «Rocca intende “ascoltare le ragioni di De Angelis” ed eventualmente decidere? Mi permetto di suggerire al presidente di non ascoltare alcuna ragione, di condannare con fermezza quanto accaduto e di riferire a breve in consiglio regionale. Le dimissioni di De Angelis sono necessarie».

Ed ecco, nel pomeriggio di lunedì, un nuovo post su Facebook di De Angelis: «In merito alla più che quarantennale ricerca della verità sulla strage di Bologna, l’unica mia certezza è il dubbio. Dubbio alimentato negli anni dagli interventi autorevoli di alte cariche dello Stato come Francesco Cossiga e magistrati come il giudice Priore e da decine di giornalisti, avvocati e personalità di tutto rispetto che hanno persino animato comitati come “E se fossero innocenti”. Purtroppo sono intervenuto su una vicenda che mi ha colpito personalmente, attraverso il tentativo, fallito, di indicare mio fratello, già morto, come esecutore della strage. Questo episodio mi ha certamente portato ad assumere un atteggiamento guardingo nei confronti del modo in cui sono state condotte le indagini. Esprimo quindi dubbi, così come molti hanno espresso dubbi sulla sentenza definitiva contro Adriano Sofri senza per questo essere considerati dei depistatori o delle persone che volessero mancare di rispetto ai familiari del commissario Calabresi».

Conclude De Angelis: «Ho appreso che l’attuale governo, completando un percorso avviato dai governi precedenti, ha desecretato gli atti riguardanti il tragico periodo nel quale si colloca la strage del 2 agosto 1980: mi auguro che l’attento esame dei documenti oggi a disposizione permetta di confermare, completare e arricchire le sentenze già emesse o anche fare luce su aspetti che, a detta di tutti, restano ancora oscuri».

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