Giuseppe Conte contro il governo: “Ci snobbano! Ma devono ammettere che…” Ecco cosa ha scritto sui social

Oggi il presidente del M5S Giuseppe Conte è tornato a pubblicare sui social. Sono passati solo pochi giorni dalla morte di suo padre, Nicola Conte. Il leader, dopo aver postato una vecchia foto che lo ritrae con suo padre, è tornato ad occuparsi di politica e ad attaccare il governo Meloni. Leggiamo il suo ultimo post:

“Ci criticano, ci snobbano, ci accusano di demagogia. Poi non riescono ad ammetterlo, ma devono darci ragione.

Da marzo il Movimento 5 Stelle chiede un intervento sugli extraprofitti accumulati dalle banche per prendere da lì le risorse per sostenere i cittadini alle prese con rincari e caromutui.

Sono passati 5 mesi e il Consiglio dei Ministri si accorge dell’emergenza, quando le famiglie sono già in ginocchio da troppo tempo. E ora – in base a quanto annunciato – il Governo sembra accogliere la nostra proposta di una tassa sugli extraprofitti bancari.

Meglio tardi che mai, ma il “tardi” purtroppo lo pagano le famiglie.

Attendiamo comunque di leggere il testo. Ci siamo già passati: quando Draghi accolse la nostra proposta sugli extraprofitti in ritardo poi scrisse male la norma. Speriamo la storia non si ripeta.

Visto che con grave ritardo ha accolto il nostro suggerimento, Il Governo faccia pure un altro respiro e si dia un altro colpo di coraggio con le nostre proposte: estenda la norma sugli extraprofitti accumulati anche dal settore di assicurazioni, aziende farmaceutiche e belliche.

E questa volta lo faccia rapidamente, l’emergenza è ora” si legge nel post di Conte.

Cosa prevede il Dl Omnibus, la reazione di Conte

Il riferimento di Conte è alla tassa del 40% sugli extra-profitti delle banche per il 2023, approvata nell’ultimo Consiglio dei ministri, che si è svolto ieri. In particolare, nel Dl omnibus il governo punta a raccogliere fondi per abbassare le tasse, per aiutare chi accende un mutuo per prima casa e per il taglio del cuneo. Questa misura frutterà, come annunciato dal vice premier Matteo Salvini, «alcuni miliardi» per la manovra.

Proprio la manovra, in dieci mesi di governo, aveva impegnato i ministri così a lungo. E quasi una manovra d’estate è quella che approva il Cdm, considerando la quantità delle norme che spaziano dall’inasprimento delle pene per chi appicca gli incendi all’estensione delle intercettazioni per salvaguardare i processi di mafia, dal granchio blu ai fondi contro il caro materiali per non fermare le opere del Pnrr, dall’otto per mille alle tossicodipendenze fino all’addio definitivo alle ultime restrizioni Covid (e c’è pure, ma è un ddl, l’istituzione del premio “maestro dell’arte della cucina italiana”). Il tutto diviso in due decreti omnibus che dovranno passare il vaglio del Colle – che già aveva acceso un faro su questa modalità legislativa – prima di arrivare in Parlamento. Si perderà qualche settimana per la conversione, visto che le Camere riapriranno a settembre, ma sul tavolo c’erano tante questioni da sistemare prima di uno stop che dovrebbe essere breve, almeno per Giorgia Meloni, che prima di staccare potrebbe fare un primo giro di incontri con le opposizioni sul salario minimo.

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