Non ci sono buone notizie per gli italiani e in particolare per i loro stipendi. Come vi avevamo già anticipato su queste pagine, c’è un vero e proprio allarme busta paga, vediamo perché e di quanto scenderanno gli stipendi nel 2024. In sostanza ci si dovrà aspettare una busta paga più leggera per milioni di lavoratori dipendenti: il taglio del cuneo fiscale rischia di essere ridimensionato.
Il governo Meloni è a caccia delle risorse per salvare la legge di bilancio e il provvedimento simbolo dei “100 euro”: servono 12 miliardi. A inizio 2024 si perderà un terzo dello sgravio perché verrà confermato solo lo sconto “medio”. L’obiettivo è recuperare fondi attraverso la delega fiscale, come riportano i principali quotidiani in questi giorni.
I conti non tornano e in particolare sulla manovra. Soprattutto sulla sua misura regina: il taglio del cuneo a beneficio dei lavoratori dipendenti fino a 35 mila euro di reddito lordo. La misura scade a fine anno. Non confermarla significherebbe togliere da gennaio e di colpo i famosi “100 euro” sbandierati dal governo a 13,8 milioni di buste paga.
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Il taglio del cuneo fiscale, infatti, applicato ai dipendenti con redditi inferiori ai 35mila euro, è in scadenza a fine anno e per un rinnovo servono molti soldi. Che il governo non ha, ma che tenta di trovare in ogni modo.
Per la manovra il governo ha assicurato che confermerà il taglio del cuneo fiscale, riguardante quasi 14 milioni di buste paga. I soldi, però, sono pochi e ancora non è chiaro con quali modalità si applicherà lo sgravio contributivo per il prossimo anno.
Chi oggi percepisce, grazie al taglio del cuneo, 92 euro netti in più, ne riceverà probabilmente solo 66, secondo i calcoli effettuati da Repubblica. Per il momento il governo non ha detto quale misura rifinanzierà: il taglio del cuneo esistente a inizio anno, introdotto da Draghi e confermato da Meloni, al 2% e 3%, oppure quello che da luglio ha innalzato lo sgravio al 7% fino a 25mila euro e al 6% fino a 35mila euro.
Cosa dovrebbe fare il governo per salavare gli stipendi degli italiani
Secondo quanto emerso finora, una delle ipotesi è che si opti per una via di mezzo, quindi con meno soldi in busta paga rispetto al 2023. La speranza del governo è di tamponare questa perdita con la riduzione delle aliquote Irpef, ma gli effetti dovrebbero essere minori.
Per confermare il taglio del cuneo fiscale, ha spiegato il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, ci vogliono 11,4 miliardi, che al netto delle tasse diventerebbero 8,5 miliardi. Se si rendesse strutturale lo sgravio di 6-7 punti, però, servirebbero molti più soldi: circa 15 miliardi lordi e 11 netti.
L’ipotesi ritenuta più probabile è che il taglio venga confermato solamente per cinque punti, come previsto dal programma elettorale del governo. Quindi, spiega la Repubblica, invece di 92 euro netti in più in busta paga, la cifra si fermerebbe a quota 66 (contro i 41 di inizio anno). In sostanza vorrebbe dire 28 euro in meno rispetto a oggi.