“Accanimento mediatico” Fassino attacca Peter Gomez, ma il giornalista lo zittisce così

Oggi sul Fatto Quotidiano compare una lettera scritta da Piero Fassino, ex sindaco di Torino ed attuale deputato del PD, in cui si torna a parlare degli stipendi dei parlamentari. In particolare Fassino si rivolge direttamente a Petr Gomez, il direttore della versione online del Fatto, dicendo sostanzialmente che nelle precedenti edizioni del giornale erano state riportate cifre non veritiere riguardo proprio allo stipendio dei deputati. Fassino sostiene che “Gomez, il giorno stesso del famoso intervento alla Camera in cui sventolavo il cedolino di luglio, ha rilasciato interviste e dichiarazioni in cui parlava di come spendo quei soldi. Fassino dice pure che devolve ogni mese una parte del suo stipendio al PD nazionale, che non è vero che i parlamentari prendono decine di migliaia di euro e che la campagna antipolitica la considera “particolarmente perniciosa”.

Il Fatto ha deciso di pubblicare tutto senza problemi, ma non si è fatta attendere la controrisposta di Peter Gomez: “Caro Fassino, l’antipolitica non esiste. Esiste invece l’amore per la politica che ti fa sobbalzare nel vedere che alla Camera si esibisce la busta da circa 5.000 euro e che fuori dalla Camera, quando ormai tutti si stanno accorgendo di come i conti non tornino, si parla del resto. Un ultimo appunto. Io non mi accanisco con nessuno. Faccio cronaca. Racconto cioè cosa accade. Lei come altri, secondo me, commette l’errore di prendersela con lo specchio (il cronista) e non con la realtà che viene riflessa. Molti auguri” si legge oggi su Il Fatto Quotidiano.

L’ex-leader del Partito Democratico e attuale deputato del PD Piero Fassino ha scatenato il putiferio politico in Parlamento quando ha parlato di stipendi bassi per gli onorevoli, che si aggirano intorno ai 4700 euro mensili, dimenticando che in realtà tra emolumenti vari, rimborsi spese e altri piccoli e grandi incentivi un parlamentare italiano supera i gran lunga i 15.000 euro mensili.

Fassino continua a difendersi per l’inopportuno show che ha messo in scena alla Camera con l’esibizione della sua busta paga da 4700 euro netti per smentire l’esistenza di retribuzioni d’oro per i deputati. Ritenuto da destra e da sinistra imbarazzante anche per via del fatto che in Aula si stava discutendo di salario minimo, il parlamentare del Pd continua a giustificare il suo gesto.

“Chi mi conosce sa che sono una persona perbene, che ci mette la faccia, e qui ho subito attacchi demagogici e radicati nell’antipolitica”. Fassino non fa alcun cenno agli stipendi degli italiani, ad esempio a quelli di Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti, Professioni Sanitarie ed Operatori Socio Sanitari. Questi sì che hanno stipendi da fame e che da anni chiedono invano ai vari Governi gli aumenti. Fassino ha avuto una caduta di stile e ha dimostrato di essere lontano anni luce dalla realtà italiana, soprattutto dai lavoratori che dovrebbe difendere.

La difesa di Fassino è ridicola. È vero che lo stipendio base di un parlamentare è di 4700 euro al mese, ma questo non è tutto. A questo si aggiungono vari emolumenti, rimborsi spese e altri incentivi che possono portare lo stipendio totale di un parlamentare a superare i 15.000 euro al mese. Inoltre, Fassino non considera gli stipendi dei lavoratori italiani, che sono in media molto più bassi di quelli dei parlamentari. Ad esempio, lo stipendio medio di un infermiere in Italia è di circa 1.500 euro al mese, mentre quello di un operatore socio sanitario è di circa 1.200 euro al mese. Questi stipendi sono chiaramente troppo bassi per vivere dignitosamente in Italia.

Difendere Fassino significa insultare tutti i lavoratori italiani che lottano ogni giorno per arrivare a fine mese. È un segno evidente che Fassino è fuori touch con la realtà italiana e che non capisce le difficoltà che i lavoratori italiani stanno affrontando.

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