Ricordate Barbara Lezzi? L’ex senatrice del M5S ha scritto un lungo post sui suoi canali social in cui commenta una notizia degli ultimi giorni: Landini della CGIL vuole raccogliere firme per abolire il Jobs Act di Renzi. Ma leggiamo cosa ha scritto Lezzi: “Landini ha rilasciato un’intervista in cui minaccia di raccogliere le firme per abolire il Jobs act che, come ricorderete, è una riforma del mercato del lavoro voluta da Renzi. Non è la prima volta che Landini parla di questo argomento ma ancora non ha detto cosa propone. L’abolizione totale? Parziale? E poi? Il Jobs act, che in Parlamento avversai duramente, venne approvato nel 2015 mentre lui era sindacalista della FIOM e alla CGIL, di cui ora è segretario, c’era Susanna Camusso attuale Senatrice del PD. Ora, dopo il silenzio di questi anni, qual è l’alternativa offerta?
Sono pronti a rimangiarsi tutto quello che hanno lasciato approvare e sono pronti a convincere gli ex segretari del sindacato a eliminare ciò che il partito che li ha accolti ha voluto? Un’ultima domanda mi piacerebbe porre al segretario Landini: dal momento che l’Italia ha una contrattazione molto forte ma è l’unico Paese OCSE in cui gli stipendi sono diminuiti anziché aumentare, ha in mente anche una riforma del sindacato con l’introduzione di un buon codice etico?” si legge nel post di Barbara Lezzi.
Ma facciamo un passo indietro: ad annunciare l’intenzione di indire un referendum abrogativo delle leggi che hanno precarizzato il lavoro era stato proprio Landini in un’intervista al Quotidiano Nazionale: “Quando abbiamo ogni anno 120 mila giovani che vanno all’estero penso che sia venuto il momento di mettere in discussione quelle logiche sbagliate che hanno prodotto leggi precarizzanti e un impoverimento del lavoro. Se è aumentata la disuguaglianza e si può essere poveri anche lavorando – dice Landini- non è per colpa di chi lavora, ma per le scelte sbagliate che sono state fatte”. Il numero uno di Corso Italia non fa distinzioni politiche. “Noi – dice ancora – stiamo chiedendo di cambiare le leggi precarizzanti fatte da tutti i governi. Se governo e Parlamento non intervengono siamo pronti nei prossimi mesi a prendere in considerazione un referendum per abrogare quelle leggi folli, compreso il Jobs Act”.
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Landini interviene anche sulla manovra: “Non è vero che non ci sono risorse. Le risorse vanno prese dove sono. Serve una vera lotta all’evasione fiscale: con 100 miliardi di evasione si deve dire basta ai condoni e ai concordati preventivi. È il momento di tassare la rendita finanziaria e le rendite immobiliari”. Parlando di salario minimo, il segretario della Cgil spiega che “è un errore scaricare responsabilità politiche sul Cnel, che non può sostituirsi né al governo né al Parlamento né tantomeno alle parti sociali. È il governo che si deve assumere le sue responsabilità, convocando le parti sociali più rappresentative”.
E sulla questione migranti Lezzi dice...
Tra l’altro Barbara Lezzi in questi giorni aveva anche attaccato il governo Meloni sulla questione migranti: “Il Presidente del Consiglio sfugge dalla questione migranti. È stretta all’angolo tra le sue sfuriate del passato con gli immaginifici blocchi navali e l’appoggio ai suoi alleati europei che rifiutano di condividere con l’Italia l’accoglienza di queste persone. Ma è stretta anche da Salvini con il rilancio dei suoi decreti sicurezza che hanno risvegliato una parte dell’opposizione con Schlein che esprime tutta la sua indignazione e straparla di destra e sinistra mentre ignora il grido anche dei suoi stessi sindaci alle prese con un’emergenza ingestibile che lede i diritti sia degli ospiti che degli ospitanti.
In Italia non si riesce ad affrontare la questione migranti con lucidità, c’è un’incapacità mortificante a liberarsi dei balzelli ideologici probabilmente perché sono gli unici in grado di differenziare gli uni dagli altri. Non temo di dire che non mi ritrovo né nella spietata narrazione salviniana né nel benaltrismo della sinistra sempre pronta a farti la lezioncina sull’etica e la morale ma che non rinuncerebbe nemmeno ad una piega dal parrucchiere per dare un po’ di sollievo a coloro che dovrebbero essere aiutati e che sarebbe pronta ad alzare muri e fili spinati per impedire che i migranti fossero accolti nei pressi delle loro villette a schiera e dei loro condomini in cooperativa tra gente bene, tra gente dello stesso livello sociale, economico e culturale. Non me la menate perché è così, basta con questa zuccherosa ipocrisia!
Per gestire l’emergenza, quella immediata, dell’oggi dovremmo avere un presidente del Consiglio che, anziché delirare su sconosciuti piani Mattei e battaglie nel globo terracqueo, dovrebbe mettere da parte le sue ambizioni europee, scaricare quei suoi alleati che sono dannosi all’interesse nazionale dell’Italia e tirar fuori un po’ di determinazione nel pretendere la tempestiva riallocazione degli arrivi. Poi si potrebbe parlare di piani per l’Africa, poi si potranno sottoscrivere patti bilaterali con i paesi d’arrivo ma fatti seriamente perché, ad esempio, gli arrivi post accordo con la Tunisia sono aumentati invece di diminuire” ha detto Lezzi.