Anche stavolta un esponente di Fratelli d’Italia l’ha sparata grossa. Gigantesca. Si tratta dell’ex sindaco leghista di Albettone (Vicenza) Joe Formaggio, che ha pronunciato una frase inequivocabile durante un talk show dell’emittente Rete veneta: “Voglio vedere la maggioranza dei cittadini veneti di pelle bianca. Posso dirlo o no? E anche la gente la pensa così”. E ancora: “Oggi sono andato in viale Milano a Vicenza, ero l’unico bianco. Non mi piaceva e non piace nemmeno alla maggioranza delle persone. Non possiamo fare diventare l’Italia la seconda Africa, non voglio vedere il Veneto con la maggioranza di cittadini di colore scuro”. Nello studio della trasmissione era presente anche Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, che ha commentato: “Joe Formaggio ha pronunciato delle affermazioni razziste molto pesanti relative a discriminazioni sul colore della pelle. Credo che i suoi compagni di partito, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, dovrebbero condannare pubblicamente queste gravi dichiarazioni di stampo razzista”, ha detto.
Nel giro di qualche ora la replica di FdI è arrivata con una nota di Donzelli: “Ci battiamo contro l’immigrazione clandestina, per la legalità, per la difesa della nostra cultura e per gli interessi nazionali, ma tutto questo niente ha a che vedere con il colore della pelle e il razzismo. Abbiamo inviato tutti i contenuti della trasmissione a cui ha partecipato il consigliere Formaggio alla commissione di disciplina e garanzia per valutare i conseguenti provvedimenti”. Il partito ha quindi deciso di adottare una linea intransigente, che tenta di marcare la differenza tra linea politica e atteggiamenti razzisti. E per farlo ha dato il via a una procedura disciplinare.
Di fronte alla commissione interna, peraltro, Formaggio ci era già finito dopo che a marzo era stato accusato di molestie dalla consigliera Milena Cecchetto: il Consiglio regionale aveva adottato nei suoi confronti il provvedimento disciplinare più pesante di sempre, una sospensione di cinque giorni dai lavori dell’assemblea. L’ex sindaco aveva poi raggiunto un accordo extragiudiziale con Cecchetto, evitando la denuncia in cambio del versamento di una somma di denaro a un’associazione che si occupa di tutela delle donne. A inizio agosto il partito aveva però archiviato il procedimento disciplinare nei suoi confronti, “in quanto la vicenda non ha trovato riscontro e in mancanza di elementi di prova dell’accaduto”.
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I precedenti di Joe Formaggio di Fratelli d'Italia
Il consigliere regionale veneto non è nuovo a esternazioni di questo tipo. Qualche anno fa era diventato famoso quando aveva affermato di dormire con un fucile sotto il cuscino. Nel febbraio scorso ha poi ribadito il concetto pubblicando sui social alcune foto scattate a Verona dove sfoggia una mitraglietta.
La reazione di Fratelli d’Italia: “Il colore della pelle non indica né la qualità e né la correttezza, il merito o l’amore e il rispetto per l’Italia”, ha detto il responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia. Ha aggiunto: “Valutare le persone in base al colore della pelle è incompatibile con Fratelli d’Italia. Ci battiamo contro l’immigrazione clandestina, per la legalità, per la difesa della nostra cultura e per gli interessi nazionali, ma tutto questo niente ha a che vedere con il colore della pelle e il razzismo. Abbiamo inviato tutti i contenuti della trasmissione a cui ha partecipato il consigliere Formaggio alla commissione di disciplina e garanzia per valutare i conseguenti provvedimenti”.
“Nel raffronto con il contesto nazionale – si legge sul sito della Regione – il Veneto è la quarta regione per numero di stranieri residenti; considerando l’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione, il Veneto si colloca al sesto posto tra le regioni italiane. Lo sviluppo dell’economia regionale, in particolare per i settori dei servizi e della manifattura sta sostenendo una costante domanda del lavoro immigrato. All’aumento dei flussi si accompagna la progressiva stabilizzazione sul territorio della popolazione immigrata di cui sono indicatori le presenze dei minori e delle donne.
La Regione del Veneto, nell’ambito delle proprie attribuzioni, previste dalla normativa nazionale e dalla normativa regionale promuove e attua iniziative volte al superamento delle specifiche difficoltà connesse alla condizione di immigrato e a favorirne il processo di convivenza all’interno della comunità regionale. La programmazione regionale di settore (Piani Triennali e Programmi Annuali) è l’esito di un impegnativo processo di concertazione territoriale nelle sedi, dedicate, della Consulta regionale per l’immigrazione, rappresentativa in particolare delle Associazioni degli immigrati e per gli immigrati iscritte al Registro Regionale Immigrazione.