Giorgia Meloni cambia casa: arriva la villa?

Aveva detto “Sono quella che gli inglesi definiscono una underdog, la sfavorita che viene dai quartieri poveri, ho tutti contro”. Poi si viene a sapere che Meloni cambierà casa, una villa con piscina da 1,1 milioni di euro. Secondo quanto riportato dai principali quotidiani oggi, entro i prossimi 2 mesi la sua villa da oltre un milione sarà pronta. Insomma, l’underdog che da piccola condivideva il letto con la sorella a breve avrà una vita milionaria. In barba a tutti i cittadini che ora come non mai non riescono ad arrivare alla fine del mese.

Se in origine la casa del cuore era a Garbatella, ora è al Torrino: la premier Giorgia Meloni rimarrà nel quartiere dove vive attualmente ma farà una scalata che questa volta è tutto immobiliare. Per l’acquisto della nuova casa, una villa da 350 metri quadri, ha già versato 300 mila euro. Gli altri 800 che servono a raggiungere il totale di 1,1 milioni di euro verranno versato in seguito, forse anche stipulando un mutuo.

La vicenda della nuova casa di Meloni è stata raccontata dal Fatto Quotidiano che è venuto a conoscenza anche dei lavori di ristrutturazione che saranno a carico del venditore. Impianto fotovoltaico da 20W e impianto termico ibrido da 46 kw poi, tra demolizioni e ricostruzioni, alla fine Meloni avrà due soggiorni distribuiti sui due piani dell’abitazione e da 70 metri quadri ciascuno, una cucina di 33 mq, una cabina armadio ampia 14 mq.

Ci saranno anche 48 pannelli solari sul tetto, ma la premier, che ha risposto alle domande del Fatto Quotidiano sulla questione, ha specificato che né i venditori né lei hanno intenzione di usare superbonus ed ecobonus. Ci sarà anche la piscina: nove metri per 3,5 con una profondità di 1,5 metri e 47 mila litri. Tutto dovrebbe essere pronto per il 30 settembre.

Racconta il quotidiano diretto da Marco Travaglio che i proprietari della villa Massimiliano e Serafino Scarozza sono figli dell’ingegnere Giancarlo, marito in seconde nozze di Lucia Mokbel, sorella di Gennaro Mokbel ex esponente dell’estrema destra romana, in contatto con Massimo Carminati fin dagli anni ottanta. La villa però è stata ereditata dalla parte materna dei due venditori. La premier ha spiegato di essersi affidata a un’agenzia immobiliare e di non sapere nulla dei proprietari, né dei loro familiari diretti e indiretti.

Le minacce a Giorgia Meloni

Tra l’altro proprio in questi giorni purtroppo la premier è stata vittima di minacce dopo la sua visita a Caivano. Sono cose che vanno stigmatizzate e che non possono accadere in un Paese normale. Alle porte di Napoli, nella cittadina di Caivano, fervono i preparativi per la visita ufficiale della presidente del Consiglio. Preparativi che prevedono ingenti misure di sicurezza per proteggere Giorgia Meloni, rafforzate nelle ultime ore dopo che la premier è stata raggiunta da una serie di intimidazioni alla vigilia della missione al Parco Verde.

Meloni, qualche giorno fa, aveva annunciato che avrebbe incontrato presto la popolazione del paese dove è emersa la storia di abusi e violenze prolungate ai danni di due cugine minorenni. Le minacce, alcune anche di morte, sembrano scaturire in particolare dalla rabbia per l’abolizione del Reddito di cittadinanza: Caivano è tra le zone che, negli scorsi anni, hanno visto le percentuali più alte di percettori del sussidio. Tra gli insulti e le intimidazioni ricevute, quella di una donna di Caserta, che ha scritto su Facebook: «Io ti consiglierei stai a casa, stanno com comm e’ pazz’, e’ rimast’ 160 mila famiglie senza Reddito di cittadinanza, senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?». Sotto il suo post, si rincorrono i commenti contro la presidente del Consiglio.

Diversi le augurano la morte, altri delle lesioni. Il profilo di un laboratorio artigianale di Napoli ha commentato: «Qualche ammaccatura così capisce i guai che ha fatto». Su X – ei fu Twitter -, c’è chi ha accusato Meloni di voler fare «l’ennesima passerella», e chi invece ha esortato gli abitanti di Caivano ad «accogliere la pescivendola Meloni con pomodori marci per aver levato il Reddito di cittadinanza a quella fascia di popolo che vive in quelle zone in modo precario». Nonostante ciò, Meloni ha visitato Caivano. In quest’altro articolo vi raccontiamo come è andata.

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