In queste ore non si fa che parlare dell’incidente ferroviario di Brandizzo (To), dove cinque operai sono morti travolti da un treno. La notizia di oggi è che ci sono i primi due indagati: uno è Antonio Massa, 46 anni, dipendente di Rfi che mercoledì notte aveva il compito di fare da scorta al cantiere degli operai della ditta Sogifer che dovevano sostituire un tratto di binari e che si è salvato perché era poco più lontano, al telefono. L’altro è Andrea Girardin Gibin, caposquadra della Sigifer che si è salvato perché ha visto in tempo i fari del treno ed è riuscito a buttarsi di lato.
I magistrati ipotizzano il reato di omicidio e disastro “con dolo eventuale”, dunque doloso, volontario, ben più grave dei reati colposi per cui nelle prime ore è stato aperto il fascicolo dalle pm Giulia Nicodemo e Valentina Bossi. L’ipotesi avanzata dalla procura di Ivrea, guidata dalla procuratrice capo Gabriella Viglione, arriverebbe in seguito al riscontro di “gravi violazioni delle procedure di sicurezza” nella prima analisi del materiale sequestrato.
Si tratterebbe in particolare delle procedure relative alle comunicazioni (o mancate comunicazioni) che hanno portato la squadra di operai a lavorare sui binari nonostante non fosse arrivato il nulla osta all’avvio del cantiere e ci fosse ancora il semaforo verde per i treni in transito, visto che la circolazione non era stata bloccata.
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Sono ore di grande cordoglio per la scomparsa dei 5 operai deceduti mentre prestavano servizio alla stazione. Sono già 450 le vittime del 2023 causate dai morti sul lavoro, un dato che suscita grande preoccupazione nell’opinione pubblica italiana, profondamente turbata da numeri di questo tipo. Si stima che ogni giorno, 6.300 persone muoiano a causa di sinistri sul lavoro o malattie professionali, causando più di 2,3 milioni di decessi all’anno. I sinistri che si verificano annualmente sul posto di lavoro sono 317 milioni, molti dei quali portano ad assenze prolungate dal lavoro per malattia.
Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme e l’onere economico causato dalle scarse pratiche di messa in sicurezza dei luoghi di lavoro è stimato ogni anno nel 4 per cento del prodotto interno lordo mondiale. L’ultimo caso di decessi si è verificato proprio in questi giorni a Brandizzo. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che sta suscitando grande scalpore in Italia. Purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie negli ultimi mesi. In queste ore si sono levate numerose voci anche dalla politica, dove ritorna di prepotenza il dibattito sulla sicurezza sul lavoro.
La testimonianza shock dopo l'incidente di Brandizzo
In queste ore è arrivato anche il racconto di un super testimone, che ha praticamente quasi assistito dal vivo alla scena. Si tratta di un 18enne che si trovava in una casa vicina con degli amici. Il giovane era in una casa vicina al luogo dello schianto con alcuni amici, si legge sul Corriere della Sera, quando un altro ragazzo ha detto a lui e agli altri presenti di aver sentito un botto, “come se fosse esplosa una bomba sulla ferrovia”. Poi i giovani sono usciti dirigendosi verso la ferrovia e trovandosi davanti una scena surreale.
Il 18enne ha raccontato di aver visto i corpi dilaniati e pietre dappertutto. Il testimone ha anche raccontato di aver visto, in lontananza, i due operai rimasti illesi: “Ma non me la sono proprio sentita di avvicinarmi a loro”– ha detto il ragazzo. Gli altri due colleghi degli operai che hanno perso la vita sono stati ricoverati in via precauzionale: non correrebbero nessun pericolo di vita. Brandizzo è ancora scossa per quanto avvenuto, lo stesso sindaco della cittadina ha affermato che nel 2023 non si può perdere la vita in questa maniera mentre si lavora. A raccogliere i racconti dei superstiti è stato Paolo Franzese, direttore della Medicina e Chirurgia di Accettazione e di Urgenza dell’ospedale di Chivasso.