Caso Giletti, arrivano le nuove rivelazioni dell’ex pm Nino Di Matteo. E su Berlusconi…

Si torna prepotentemente a parlare del caso che ha coinvolto Massimo Giletti e lo stop al suo programma tv, “Non è l’Arena”. Come riporta oggi Antimafia Duemila, ai pm fiorentini il sostituto procuratore nazionale antimafia Nino Di Matteo avrebbe confermato la versione di Massimo Giletti secondo cui Urbano Cairo avrebbe chiesto al conduttore di “Non è l’Arena” di incontrare l’ex presidente del consiglio Silvio Berlusconi.

Lo si apprende da un verbale emerso ieri nel corso dell’udienza al Tribunale del Riesame di Firenze dedicata all’appello dei pm contro il rigetto del Gip della richiesta di arresto per Salvatore Baiardo, l’ex gelataio di Omegna di origini siciliane che all’inizio degli anni Novanta gestì la latitanza dei fratelli stragisti Giuseppe e Filippo Graviano. I pm hanno chiesto di depositare il verbale della testimonianza salvo poi ritirarla dopo che il tribunale ha fatto presente la necessità di un rinvio.

Il 28 giugno, Urbano Cairo era stato interrogato dagli inquirenti. Oltre ad aver dichiarato di aver improvvisamente chiuso Non è l’Arena per motivi strettamente economici, a causa dunque degli ascolti troppo bassi, il patron di La7 ha anche risposto ad una domanda ben precisa dei pm: “Lei ha mai chiesto a Giletti di incontrare Berlusconi, dicendogli che gli voleva parlare?”. Cairo ha negato tutto: “No, ho detto che avrei provato a organizzare una cena per verificare se fosse interessato a partecipare alla trasmissione, ma non se ne fece nulla”. Massimo Giletti, però, non era d’accordo con le affermazioni del proprio editore, e durante uno degli interrogatori di cui è stato protagonista ha dichiarato: “Cairo mi chiese di incontrare Berlusconi, e la cosa mi turbò molto. Ero talmente sorpreso e preoccupato che decisi di confidarmi con Nino Di Matteo”.

Per questo motivo, lo scorso 27 luglio, il magistrato palermitano è stato ascoltato come persona informata sui fatti nell’ambito dell’inchiesta su Marcello Dell’Utri e su Silvio Berlusconi (morto il 12 giugno), per l’ipotesi – già più volte archiviata – di concorso in strage per gli attentati del 1993 a Roma, Milano e Firenze. Di Matteo ha raccontato ai pm di Firenze di aver incontrato Massimo Giletti all’inizio di marzo del 2023, un mese prima che Urbano Cairo cancellasse la sua trasmissione su La7. Giletti disse a Nino Di Matteo che aveva timore di essere seguito. E successivamente gli rivelò che Cairo gli avrebbe proposto un incontro con Berlusconi, ma confidandogli (sempre a Di Matteo) di non volerlo incontrare.

Baiardo, invece, è indagato dalla Dda fiorentina per calunnia ai danni del sindaco di Cerasa Giancarlo Ricca e del giornalista Massimo Giletti per averlo accusato di aver reso false dichiarazioni ai pm riguardo all’esistenza di una foto che ritrarrebbe Silvio Berlusconi in compagnia del boss stragista Giuseppe Graviano e del generale dei Carabinieri (passato anche dai Servizi segreti) Francesco Delfino.

Il verbale che riporta le dichiarazioni di Di Matteo è emerso nella giornata di ieri, durante un’udienza al Tribunale del Riesame di Firenze, durante la quale gli inquirenti si sono occupati dell’appello contro il rigetto del Gip della richiesta di arresto per Salvatore Baiardo. Il favoreggiatore dei fratelli Graviano è ora nuovamente indagato per favoreggiamento a Dell’Utri e Berlusconi, oltre che per calunnia ai danni di Massimo Giletti. In più, sul braccio destro dei Graviano pendono ora nuove accuse: false dichiarazioni ai pm finalizzate a sviare le indagini riguardanti la strage di Via d’Amelio e violazione di segreto per aver parlato con un giornalista. Baiardo, come noto, è stato l’ultimo ospite di Giletti a Non è l’Arena, e la sua presenza potrebbe aver contribuito alla chiusura improvvisa del programma.

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