Durante la prima puntata della stagione di Dritto e Rovescio, c’era anche Luca Sommi ospite in studio. Il conduttore di Accordi e disaccordi ha parlato di diversi argomenti, senza far mancare qualche frecciatina al governo. In particolare, in studio c’era anche quel generale Vannacci reo di aver pubblicato un libro in cui ci sarebbero diversi riferimenti razzisti e omofobi. Vediamo cosa ha detto Sommi: “Io l’ho letto il suo libro. Esprime la dialettica più difficile e conformista di quei film coloniali fascisti degli anni Trenta e Quaranta, in cui c’era il servo nero e tutto il film dice una sola battuta, ‘zi badrone’. Voglio sentirlo da lei, lei è favorevole all’immigrazione, risponda sì o no” lo stuzzica Sommi in diretta. Interviene Gianluigi Paragone, che replica: “Ma che domande sono, se mi dici immigrazione irregolare certo che sono contrario” e Sommi: “Ha bisogno dell’avvocato difensore, Vannacci?”
Questa la replica del generale Vannacci: “Non c’è una parola, nel mio libro, che nega i diritti alle minoranze. Non una. Quello che io rivendico nel libro è che, anzi, al contrario, le minoranze stanno spesso prevaricando i diritti delle maggioranze”: così ha esordito Roberto Vannacci quando il conduttore Paolo Del Debbio gli ha chiesto di esprimersi sulla bufera scatenata dall’uscita de Il mondo al contrario. Il generale ha poi spiegato meglio il suo punto di vista: “E ne cito uno. Il diritto alla critica. Se io dicessi in questo momento ‘Cari giornalisti, voi normali non lo siete’, nessuno si indignerebbe. Invece, la stessa cosa riferita a una determinata categoria di persone, ha causato questo bailamme”.
Intanto nei giorni scorsi il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ricevuto a rapporto il generale Roberto Vannacci. La comunicazione è arrivata direttamente dal ministero della Difesa, che ha specificato che la richiesta dell’incontro è arrivata dall’ufficiale per motivi di “carattere privato”. La richiesta era stata avanzata alcuni giorni fa dallo stesso Vannacci, il quale nelle ultime settimane è stato al centro delle polemiche per il suo libro pubblicato autonomamente.
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Roberto Vannacci, protagonista della seconda parte dell’estate a causa delle pesanti contestazioni per il suo libro, aveva reso noto pubblicamente di volere incontrare personalmente il titolare di Palazzo Esercito. Niente di ufficiale è stato fatto trapelare riguardo al colloquio, ma la nota del dicastero specifica che Vannacci ha fatto ricorso alla norma secondo la quale “ogni militare può chiedere, per via gerarchica” la possibilità “di conferire con il Ministro della Difesa o con un superiore, precisando il motivo della richiesta per le questioni di servizio, oppure dichiarandone il carattere privato, nel caso di questioni non riguardanti il servizio e la disciplina”.
“Sono estremamente soddisfatto dell’incontro e del fatto che il ministro abbia accettato di ricevermi. Del resto come è già noto sono stato io a chiederlo”, ha dichiarato il generale Vannacci al termine dell’incontro con Crosetto. “Di cosa ho discusso con il ministro? Non ho assolutamente intenzione di riferire gli argomenti trattati”. Dopo essere stato avvicendato nel suo incarico alla guida dell’Istituto geografico militare dal generale di divisione Massimo Panizzi, Vannacci ha spiegato: “Attualmente sono in licenza ma quando tornerò in servizio proseguirò nella mia attività in base alle indicazione dei miei superiori, non sono stato spostato di sede”. In merito alle vendite del suo libro ha aggiunto: “Quando riterrò opportuno e produttivo comunicare i numeri lo farò, ma non adesso”.