Ieri sera l’ex sindaca di Roma Virginia Raggi è tornata in tv a Filorosso, da Emanuela Moreno, dove ha parlato di donne, lavoro, periferie e raccontato il lavoro che sta facendo con Women in Charge on Tour con Pier Carlo Barberis e Alessia Salmaso. Vediamo cosa ha detto nel dettaglio.
“Women in Charge on Tour” è un progetto per promuovere la parità di genere itinerante, parliamo del mondo del lavoro in cui ci sono ancora tanti tantissimi passi da fare. Abbiamo già iniziato a girare l’Italia, quest’anno abbiamo fatto una tappa a Torino, a Catania, domani e dopodomani siamo a Roma. In questo periodo abbiamo sentito tantissime frasi, abbiamo capito che la violenza parte anche dalle frasi, dalle parole che sembrano scontate, sembrano ormai entrate nel nostro linguaggio comune, ma hanno un peso ben particolare” spiega Raggi.
“Qual è la frase che l’ha colpita di più, che non le piace, che le dà più fastidio?” le chiede poi Moreno. “È riferito diciamo alla mia precedente esperienza: ‘è una donna giovane’, come per dire che le donne giovani non hanno diritto di fare quello che possono fare gli uomini giovani o gli uomini meno giovani. Di un uomo non si dice mai una cosa del genere. Poi se per le ragazze il modello di riferimento sono i social abbiamo chiaramente una generazione di infelici e disilluse” aggiunge Raggi nel suo intervento.
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Capitolo Roma: “Anche se abbiamo parlato e parleremo di periferie, la capitale d’Italia e Tor bella Monaca in particolare è molto al centro dell’attenzione, lei c’era…” dice Moreno. “A Tor bella Monaca abbiamo fatto un gran lavoro quando eravamo in Campidoglio. Organizzavamo eventi in piazza proprio per non dare la possibilità agli spacciatori di prendersi le piazze come facevano una volta. Non possono esistere zone franche”.
Poi si torna a parlare di violenza di genere e femminicidio: “Le donne continuano a morire vittime di femminicidio nonostante il codice rosso sia stato ampiamente condiviso e molte donne avevano denunciato. Sicuramente si deve partire dalla scuola, che è dove formiamo un po’ la nostra personalità. Le famiglie possono e devono incidere, però a scuola sicuramente si deve partire da una cultura del rispetto, del rispetto dell’altro, del rispetto del diverso, del rispetto dell’affettività, che è una cosa totalmente diversa dalla sessualità. Dobbiamo insegnare la cultura che valorizzi la donna e le donne esattamente come fanno con gli uomini.
Raggi candidata alle Europee? La sua risposta
Ecco come si dice dall’inizio, dovremmo riuscire a stabilire le stesse condizioni di partenza per le donne e per gli uomini, un’azione che rende automaticamente più semplice concepire una relazione di parità e uguaglianza tra uomo e donna, mentre se puntualmente la donna deve guadagnarsi il suo posto, il suo ruolo, deve dimostrare ancora di più quello che sa fare, è ovvio che ci sarà sempre un pregiudizio. Invece noi dobbiamo con piccole azioni concrete che partono dalle scuole andare a lavorare su questo senso di uguaglianza che in realtà esiste perché noi siamo stati creati uguali” conclude Raggi nel suo intervento in tv.
In questi giorni, fra l’altro, si parla di una sua possibile candidatura alle prossime Europee. Intervistata durante una tappa del Women in Charge Tour, Raggi ha detto: “Questo evento rappresenta l’importanza di trovare soluzioni concrete sul ruolo della donna nel lavoro, della formazione e della scuola. L’idea è di avere dei confronti e poi scrivere un libro bianco da presentare al governo con una serie di proposte. Servono fare dei passi verso un’effettiva parità: salariale, congedo parentale per il padre. Europee? Ora non ci penso, sono concentrata su questa nuova avventura che mi occupa parecchio tempo. Un passo per volta” ha risposto Raggi.