Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui ha discusso del ritorno del programma in onda l’8 ottobre su Rai3. Ranucci ha espresso tranquillità riguardo alla ripartenza e ha sottolineato la competitività del nuovo orario domenicale, affrontando avversari come Fabio Fazio e le partite di calcio.
Ha rivelato che il programma avrà 40 minuti in più nella nuova stagione e che il budget è stato ulteriormente ridotto, nonostante i buoni risultati di ascolto anche durante le repliche. La produzione rimane in mano a Rai, con l’osservazione che Ranucci stesso è un dipendente Rai con un salario molto inferiore rispetto ad altri.
Ranucci ha difeso la sua permanenza in Rai, sottolineando il suo attaccamento all’azienda. Ha anche menzionato i futuri temi trattati da Report, tra cui un’inchiesta su Santanchè e questioni legate alla sanità, infiltrazioni mafiose in Veneto e il finanziamento pubblico ai partiti.
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Ha fatto notare la necessità di preservare la libertà di stampa in Italia e ha suggerito l’approvazione di leggi per combattere le liti temerarie e limitare l’ingerenza delle autorità nel lavoro giornalistico. Ha anche criticato la magistratura italiana per la sua arretratezza culturale nei confronti del giornalismo d’inchiesta.
Infine, Ranucci ha affermato di non sentirsi un eroe ma di essere affezionato alla Rai, anche se ha notato le difficoltà di lavorare all’interno della nuova organizzazione per generi e ha difeso l’importanza dell’identità di Rai3, compresa la trasmissione TeleKabul.
Chi è Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci è una figura di spicco nel mondo del giornalismo televisivo italiano, con una carriera lunga e di successo che ha lasciato un’impronta duratura. Nato il 7 gennaio 1957 a Teramo, Ranucci ha iniziato la sua carriera giornalistica lavorando per quotidiani locali prima di passare alla televisione.
Il suo nome è diventato noto a livello nazionale quando ha assunto la conduzione del programma d’inchiesta “Report” nel 2001, diventando il volto di un programma famoso per le sue indagini investigative e per l’approfondimento di temi di interesse pubblico. La sua dedizione al giornalismo d’inchiesta gli ha guadagnato grande rispetto e riconoscimento nel campo.
Ranucci ha continuato a condurre “Report” con impegno e passione, portando avanti importanti inchieste su temi come la corruzione, la criminalità organizzata, la politica e la società italiana. La sua integrità e il suo impegno nell’investigazione giornalistica hanno reso “Report” una delle trasmissioni più rispettate e seguite in Italia.
Oltre al suo lavoro in televisione, Ranucci ha sostenuto la libertà di stampa e ha difeso l’importanza del giornalismo investigativo per la società. La sua carriera televisiva è stata caratterizzata da un profondo senso di responsabilità giornalistica e da un costante impegno nel portare alla luce storie importanti per il pubblico italiano. Con una carriera così illustre, Sigfrido Ranucci rimane una delle voci più autorevoli nel giornalismo televisivo italiano.