Il fratello di Berlusconi bacchetta Marta Fascina: “Torni in Parlamento” Ecco quante assenze ha accumulato l’ultima compagna del Cav

Come riporta oggi La Stampa, anche nelle migliori famiglie nascono incomprensioni, attriti, litigi. È quello che è successo a Monza, in occasione dell’apertura della campagna elettorale di Adriano Galliani, candidato del centrodestra per prendere il posto lasciato da Silvio Berlusconi in Senato. «Silvio resterà sempre con noi, ma basta con le lacrime – chiede Paolo Berlusconi dal palco –. L’ho detto anche a Marta, che è inconsolabile, ma che deve trovare la forza di tornare in Parlamento perché è un suo diritto, ma soprattutto un suo dovere». A leggerla così, sembra proprio che la famiglia sia stufa del lutto portato da Marta Fascina, «inconsolabile» ultima compagna del Cav. E invece – ammette anche chi in Forza Italia non l’ha mai amata – «da parte della famiglia non c’è alcuna critica, nessuna spinta a tornare alla sua vita». Quello di Paolo Berlusconi era, anzi, «un messaggio di incoraggiamento, anche affettuoso, che ha ottenuto un effetto indesiderato».

Eppure qualcuno inizia a chiederselo, dentro Forza Italia, cosa ci faccia ancora una ragazza di 33 anni da tre mesi chiusa nella grande magione di Arcore, in Brianza. Non proprio Las Vegas. «Ha ancora i suoi alti e bassi. Non è pronta a tornare in Parlamento», racconta chi le è vicino. Soprattutto, non vuole subire «l’assedio dei giornalisti che la tampinerebbero per settimane chiedendole di Berlusconi. Non si sente pronta a sostenere una situazione così pesante». Per questo ha deciso di rinunciare al Berlusconi day che Forza Italia organizzerà questo fine settimana a Paestum, in Campania. Una tre giorni dedicata alla memoria del Cav, che inizierà il 29 settembre, giorno in cui avrebbe festeggiato il suo compleanno. Sarebbe stato difficile per Fascina. Tanto più che all’ingresso dell’hotel dove si terrà la kermesse, ad accogliere ospiti e visitatori, ci sarà una sorta di ologramma di Berlusconi. Troppo. Forse non solo per lei.

La reazione di Marta Fascina alla frase di Paolo Berlusconi

L’ultima compagna del Cav ha rassicurato i suoi fedelissimi: «Tornerò in Parlamento». Senza fissare una data. E mentre sale al 99 per cento il tasso di assenze al voto alla Camera, si tiene aggiornata sulle scelte del reggente Antonio Tajani, «che finora ha sempre condiviso», assicura chi le è vicino. Si è molto allineata alle decisioni del vicepremier e ministro degli Esteri. E nonostante la sua posizione si sia indebolita, può ancora avere un peso in vista del congresso che si terrà a febbraio, avendo tra chi le è più vicino il coordinatore in Lombardia, Alessandro Sorte, e quello dei Giovani di FI, Stefano Benigni. A Paestum, domenica, verranno approvate delle modifiche statutarie proprio per preparare il congresso. Perché in fondo tutti, dal partito alla famiglia Berlusconi, vogliono provare ad aprire una nuova stagione. In ogni caso, andare avanti.

L’esternazione di Paolo Berlusconi è giunta nel giorno in cui a Roma veniva lanciato il “Berlusconi day” e a Monza veniva presentata ufficialmente la candidatura di Adriano Galliani («un pezzo di Silvio») alle suppletive del collegio nel quale era stato eletto il Cav. Tornando nella capitale, Antonio Tajani ha presentato la tre giorni dal titolo “Paestum: una grande storia, un futuro di libertà” per «ricordare Berlusconi al futuro». Si partirà venerdì 29, il giorno del suo compleanno, con la presenza di tutti i leader e ministri azzurri. Ci sarà anche Giancarlo Giannini che leggerà l’intervento che Berlusconi fece al Congresso Usa nel marzo del 2006. Sabato invece si parlerà di femminicidi, tasse e sviluppo.

Domenica gran finale con l’arrivo della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. «La tre giorni di Paestum era già stata organizzata prima del decesso del nostro leader, abbiamo deciso di confermarla e valorizzare il ricordo di Berlusconi», ha spiegato Tajani. Il 29 a Milano, invece, il governatore Attilio Fontana gli intitolerà il Belvedere di Palazzo Lombardia. Un gesto che, ha spiegato Paolo Berlusconi, «è finalmente un atto di riconoscenza che Milano tributa a chi ha creato un’urbanistica diversa, a chi ha preso il Milan e l’ha portato sul tetto del mondo, a chi ha creato una televisione portando sviluppo nel Paese, a chi ha creato un partito che ha cambiato le sorti dell’Italia».

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