Ieri c’è stata una frizzante puntata di Di Martedì. Come al solito da Giovanni Floris è stato ospite l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista. Insieme a lui, in studio, c’era anche il direttore de Il Secolo d’Italia nonché ex politico di centrodestra Italo Bocchino. Sentite cosa ha detto Dibba sul governo: “Meloni è la brutta copia non di Draghi, ma di Gentiloni”. L’ex grillino ha contestato i risultati economici elencati poco prima da Italo Bocchino, facendo notare come l’inflazione sia calata ma non il carrello della spesa, mettendo in difficoltà le famiglie.
Per Di Battista, infatti, Meloni “non è fascista”, ma segue non “Draghi, che sarebbe anche più credibile nell’establishment”, ma è, invece, “la brutta copia di Gentiloni”. Per l’ex grillino è quella la linea che segue la presidente del Consiglio. “Chi ha votato Meloni “lo ha fatto perché credeva nel sovranismo, nel blocco navale, nel ‘vado in Europa e finisce la pacchia’. Invece si mette sull’attenti davanti alla Bce, alla Commissione europea e a Biden”.
La sua frase non cade nel vuoto e Italo Bocchino prova a rispondere come può attaccando non Di Battista nel merito, ma tirando in ballo il Movimento 5 Stelle: “Vi siete portati via 170 miliardi di euro per finanziare i vostri elettori, avete rovinato le casse dello Stato”. Di Battista poi torna ad attaccare mettendo nel mirino l’esecutivo per gli sbarchi a Lampedusa. Parla delle mosse di Francia e Germania e dei contrasti che dividono Roma da Berlino.
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Bocchino replica: “Noi non accettiamo lezioni da altri Paesi, questo sia chiaro. Non accettiamo lezioni dalla Francia e Germania deve stare zitta!“. In fondo all’articolo trovate anche il botta e risposta in un video.
Italo Bocchino è una figura che è sempre riuscita a riciclarsi nella politica italiana. Nato il 23 dicembre 1954 a Napoli, Bocchino ha intrapreso una carriera politica che ha attraversato una serie di fasi e mutamenti. La sua esperienza politica inizia come membro del Partito Comunista Italiano (PCI) durante gli anni ’70. Tuttavia, con il crollo del comunismo e la trasformazione del PCI in Partito Democratico della Sinistra (PDS), Bocchino decide di lasciare il partito e intraprende una nuova strada politica.
Chi è Italo Bocchino
Negli anni ’90, Bocchino si avvicina al neonato movimento politico di Silvio Berlusconi, Forza Italia. Qui inizia a guadagnare notorietà come membro del Parlamento europeo, tuttavia, nel 2007, Bocchino decide di seguire Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza Nazionale, nella fondazione del nuovo movimento politico chiamato “Futuro e Libertà per l’Italia” (FLI). Questo movimento si presenta come un’alternativa all’allora governo guidato da Silvio Berlusconi.
Nel 2010 decide di abbandonare il FLI e fondare un nuovo partito politico, il “Movimento per l’Italia” (MPI). Questa mossa suscita un certo scalpore nella politica italiana, poiché sembra confermare la sua tendenza a cambiare alleanze e partiti in modo frequente. Insomma, la carriera politica di Italo Bocchino è stata caratterizzata da una serie di cambiamenti e mutamenti di partito, che lo hanno visto transitare da movimenti di sinistra a movimenti di destra. E questo gli italiani non glielo hanno mai personato.