Landini attacca il governo: “Meno tasse a chi? Pronti allo sciopero se…” Ecco cosa ha detto – VIDEO

Maurizio Landini della CGIL ha rilasciato una dichiarazione importante a Radio 24. Per il segretario CGIL, questa è “Una manovra senza coraggio e visione, che non toglie le ragioni della nostra mobilitazione a partire dalla manifestazione di sabato a Roma con 200 associazioni. Indicheremo la “Via Maestra” per la Costituzione e la pace, contro la precarietà e per un futuro diverso”, ha detto il leader della Cgil Landini.

Per Landini, inoltre, «Il taglio del cuneo è una nostra richiesta, conquistata con il governo Draghi. Ma qui viene riconfermato quel che già c’è, non si possono vendere la stessa operazione due volte, come Totò con la Fontana di Trevi. Tra l’altro la misura non è strutturale, dura solo un altro anno. I salari devono crescere per recuperare il potere d’acquisto perso, le detrazioni non sono indicizzate all’inflazione, le pensioni sono dimenticate anzi tagliate in questi anni del 10% da una rivalutazione parziale».

«Non solo, si conferma una perdita del potere d’acquisto e il carrello della spesa è ancora sopra l’8%. Tutte le misure spot non stanno funzionando, dal prezzo medio dei carburanti al bonus benzina dato a pochi. Il carrello tricolore fa sorridere: sperimentale, a termine, volontario. Intanto aumenta tutto: bollette, carburanti, mutuo, affitti, scuola, sanità. Le ragioni per manifestare sono tantissime. E non sarà una manifestazione contro qualcuno, ma per chiedere cambiamenti e riforme».

In un’intervista a Repubblica, poi, Landini ha attaccato pesantemente il governo: «Taglia le tasse a chi? Questo è il governo che ha fatto dodici condoni, che pensa di arrivare alla flat tax, che sventola pannicelli caldi mentre a pagare per tutti sono i soliti: lavoratori e pensionati. Se l’intenzione è quella di allargare il primo scaglione Irpef del 23% da 15 mila a 28 mila euro, intanto per i redditi più bassi non cambia nulla. E ad esempio a 18 mila euro siamo a 4 euro lordi in più. Scherziamo? Vorremmo poi capire come questo governo vuole rinnovare i contratti pubblici e incentivare il rinnovo di quelli privati visto che tutti hanno perso il 15-16% di potere d’acquisto in questi anni. E quanto vuole mettere sulla sanità visto che la Nadef conferma i tagli».

E sul salario minimo Landini ha detto: «Ad oggi il governo non si è mai espresso. Ha scaricato tutto sul Cnel che può fornire un quadro informativo ampio, ma non sostituirsi né all’esecutivo né alle parti sociali. La nostra posizione è nota: una paga da 4-5-6 euro lordi all’ora non permette di vivere dignitosamente. Chiediamo una legge sulla rappresentanza che estenda la validità generale dei contratti collettivi nazionali, cancelli quelli pirata, preveda una soglia di salario minimo orario sotto cui nessun contratto può scendere. È il momento di cancellare le leggi che hanno esteso la precarietà e abolire il subappalto a cascata».

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