Danilo Toninelli è stato intervistato da Telelombardia, ecco cosa ha detto: “Il superbonus valeva tantissimo per gli italiani, mentre questo bonus di 80 euro per la benzina non vale niente per le famiglie. I prezzi sono alle stelle! Quando Salvini diceva che il superbonus serviva per costruire i castelli è una caz***a. Sono bugie! È colpa del superbonus se non ci sono i soldi? No! È colpa del fatto che sono proni ai tecnocrati e ai burocrati europei! Come sono scarsi e senza idee i nostri attuali politici…” dice Toninelli nel corso della sua intervista.
Toninelli si riferiva anche al fatto che Salvini aveva proposto una sanatoria edilizia nei giorni scorsi. Gli alleati però hanno reagito scettici. Solo il vicepremier Antonio Tajani ha mostrato una leggera apertura davanti agli entusiasmi del segretario leghista: «Qualche piccola cosa si può sanare, ma non un condono». Fratelli d’Italia invece non gradisce affatto e boccia l’ennesima «provocazione» dell’alleato: «Non è nel programma, se Salvini ha davvero una proposta la porti in Consiglio dei ministri o in Parlamento». Insomma, il centrodestra è una polveriera su questo tema.
Ospite di “In mezz’ora” su Rai 3, il vicepremier Tajani ragiona: «Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere fatto all’interno di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo». Ma poco dopo l’ufficio stampa si affretta a a precisare che non si tratta di una apertura: «Freddezza sul condono proposto da Salvini». La sua proposta, spiegano, è del tutto diversa: rigenerazione edilizia, anche per rispondere alla direttiva europea sull’efficientamento energetico delle abitazioni che l’Italia vuole rendere sostenibile per le famiglie che sarebbero costrette a fare i lavori sulle case. Fratelli d’Italia è più netta: «Siamo storicamente contrari ai condoni».
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«Non è il momento di approvarlo», disse lo scorso giugno la premier parlando alla Camera. «L’interesse dell’Italia è affrontare il negoziato con un approccio a pacchetto nel quale le regole del Patto di stabilità, il completamento dell’Unione bancaria e i meccanismi di salvaguardia finanziaria si discutono nel loro complesso, nel rispetto dell’interesse nazionale». Secondo il ministro degli Esteri e vice premier, Antonio Tajani, quel momento sarebbe arrivato. E ormai lo considera quasi ineludibile anche il ministro dell’Economia, che una settimana fa all’Ecofin in Spagna ha dovuto ammettere con qualche imbarazzo che non c’è ancora una maggioranza parlamentare in Italia per approvare l’accordo sul Mes – come spiega il Corriere.
Tajani è sempre stato favorevole e finora si è solo adeguato alla maggioranza. Anche Giorgetti, però, ha fatto capire che il Meccanismo europeo di stabilità non è poi così pericoloso e che, anzi, ha forse più vantaggi che svantaggi.