La notizia del giorno è che il tribunale di Catania ritiene illegittimo l’ultimo decreto varato dal governo sui migranti. Danilo Toninelli ha pubblicato un video in cui dice la sua su questo tema: “Dopo il decreto Cutro Meloni aveva detto che sarebbe andata a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo. Oggi però c’è stata la bocciatura da parte del tribunale di Catania, ma non come dicono i giornali perché la magistratura è contro il governo, ma perché il decreto è stato scritto con i piedi, se non con il c**o. Perché è incostituzionale e viola alcune norme del diritto europeo, ma a reti unificate sui giornali, telegiornali e tv parlano di un braccio di ferro tra politica e magistratura. Esistono solo dei politici incapaci e dei magistrati che dicono loro che sono tali” spiega Toninelli nel suo ultimo video.
Come riporta Il Post, oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e altri importanti esponenti del governo hanno criticato la sentenza con cui lo scorso sabato il tribunale di Catania aveva ordinato la liberazione di quattro migranti tunisini detenuti nel nuovo Centro di permanenza per il rimpatrio (CPR) di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto che il governo sta pensando di impugnare la sentenza.
In un post su Facebook, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è detta «basita» e ha definito «incredibili» le motivazioni presentate dalla giudice che ha emesso la sentenza, Iolanda Apostolico. «Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima. Ma continueremo a fare quello che va fatto per difendere la legalità e i confini dello Stato italiano. Senza paura», ha scritto Meloni. Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato la decisione scrivendo su X, il social network precedentemente noto come Twitter, che servirebbe una «profonda riforma della giustizia».
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La notizia della sentenza era stata diffusa lo scorso sabato e coinvolge quattro migranti tunisini tra i 23 e i 38 anni, arrivati via mare a Lampedusa a metà settembre. Secondo quanto previsto dal decreto Cutro, dopo l’identificazione i migranti sono stati posti in stato di detenzione amministrativa e portati al CPR di Pozzallo, come richiesto dal questore di Ragusa, in attesa che la loro domanda di protezione internazionale fosse esaminata con una procedura accelerata. Alcuni avvocati avevano però fatto ricorso contro il provvedimento di detenzione: il tribunale di Catania, tramite la giudice Apostolico, ha deciso di non convalidare la richiesta del questore e i quattro uomini sono quindi stati liberati, provocando le critiche del governo.
La decisione è stata difesa dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia, secondo cui è normale che alcune decisioni della magistratura siano in contrasto con quelle del governo: «Questo non deve essere vissuto come un’interferenza, questa è la democrazia», ha detto.