Floridia del M5S smaschera il governo in tv: “Tagliate alla sanità e investite in…” VIDEO

La senatrice del M5S Barbara Floridia ha ricordato in tv i tagli alla sanità del Governo Meloni, sottolineando come al contrario Conte avesse dato più soldi per la sanità durante i suoi governi. Floris fa notare alla senatrice che c’è stato anche il Covid, ma Floridia ha prontamente risposto che anche l’anno successivo alla pandemia il governo Conte investì molti soldi nella sanità. Invece questo governo sta facendo dei tagli a dir poco disastrosi al nostro sistema sanitario nazionale. Leggiamo i dati.

Nella giornata in cui il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha enfatizzato l’importanza del servizio sanitario come un bene da proteggere e migliorare, emergono preoccupanti dati relativi al finanziamento della sanità, che colpiscono un sistema già in profonda crisi. Una tabella previsionale tecnica della Nadef (Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza) evidenzia una significativa riduzione della spesa sanitaria in rapporto al PIL: nei prossimi 5 anni, dal 2020 al 2025, si prevede una diminuzione dal 7,4% al 6,2%, pari a una riduzione di 1,2 punti percentuali. Questo ha scatenato una reazione di protesta all’interno dei partiti di opposizione, con la segretaria del Pd Elly Schlein che accusa Meloni di smantellare il diritto alla salute dei cittadini. Anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, critica aspramente il governo, sottolineando che ciò che viene proposto è molto lontano dal rappresentare un vero rilancio del sistema sanitario pubblico, ma sembra un colpo finale.

Il pomeriggio del 27 settembre, il Governo ha presentato la Nadef, che stabilisce il quadro per la prossima legge di bilancio. Tra le misure previste nel disegno di legge di bilancio, il Governo intende continuare con gli aumenti contrattuali per i dipendenti pubblici, in particolare nel settore della sanità. Tuttavia, una revisione più attenta del documento di economia e finanza 2024-2026 suggerisce che le risorse a disposizione sembrano sempre più scarse.

Le previsioni della Nadef per il 2023 confermano che la sanità rimarrà una questione trascurata nell’agenda politica, per diverse ragioni. In primo luogo, secondo la Fondazione Gimbe, che ha condotto un’analisi indipendente della Nadef 2023 sulla spesa sanitaria, si prevede che il rapporto tra spesa sanitaria e PIL, che era al 6,7% nel 2022, scenderà al 6,6% nel 2023 e continuerà a diminuire nei prossimi anni, fino al 6,1% nel 2026, un livello inferiore rispetto al 6,4% registrato nel 2019, prima della pandemia.

In secondo luogo, la Nadef prevede che nel triennio 2024-2026 il PIL nominale crescerà in media del 3,5% all’anno, mentre la spesa sanitaria aumenterà solo dell’1,1%, rappresentando quindi un investimento che corrisponde a meno di un terzo della crescita prevista del PIL.

Infine, nonostante le dichiarazioni programmatiche sugli stanziamenti per il personale sanitario nei prossimi tre anni, la Nadef 2023 non menziona la graduale abolizione del tetto di spesa per il personale sanitario, che è una priorità cruciale per migliorare il sistema sanitario. In sintesi, se le parole della Nadef 2023 promettono fondi per il potenziamento del personale sanitario, i dati sembrano mostrare una carenza di risorse, rivelando segnali di sottofinanziamento della sanità pubblica ancora più evidenti rispetto a quanto indicato nella Nota di Economia e Finanza 2023, che aveva già previsto una riduzione delle stime sulla spesa sanitaria. La situazione critica del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non garantisce più l’uguaglianza nell’accesso alle cure e ha gravi conseguenze sulla salute dei cittadini e sull’incremento delle spese sanitarie private. Di fronte a questo scenario, le previsioni della Nadef 2023 mettono ulteriormente a rischio la sostenibilità del sistema sanitario pubblico.

Condividi sui tuoi social:

Articoli popolari

Articoli più letti

Voce dei Cittadini