Ricciardi (M5S) da Vespa: “Mi dice una cosa fatta da Meloni sull’immigrazione?” Imbarazzo in studio – IL VIDEO

Riccardo Ricciardi del M5S è stato ospite in studio a Porta a Porta da Bruno Vespa, dove si è confrontato con Elisabetta Gardini, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. Ricciardi le ha fatto una domanda molto chiara: “Mi dice una cosa ha fatto il governo Meloni sull’immigrazione?” Solo che la risposta non è arrivata. Gardini ha prima balbettato e poi ha provato a rispondere che il governo “farà” e che il memorandum con la Tunisia si è rivelato proficuo. In realtà Ricciardi le ha fatto notare che il memorandum è miseramente fallito, dato che c’è stato il record di sbarchi e adesso la Tunisia ha perfino chiesto un mare di soldi per fermare le partenze dei barconi.

Ma andiamo con ordine. Nel corso dell’anno, oltre 100mila migranti ha raggiunto le coste italiane, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Di questi, ben 58.488 sono stati registrati come partiti dalla Tunisia, un numero che è aumentato in modo impressionante rispetto all’anno precedente, quando erano solo 12.000. In aggiunta, ci sono stati 30.495 arrivi dalla Libia, in linea con i dati del 2022, 4.315 dalla Turchia e 387 dall’Algeria. Questo rappresenta un aumento del 109% rispetto all’anno precedente, sfidando l’obiettivo del governo di frenare le partenze attraverso accordi con i paesi di origine e di transito.

A oltre un mese dalla firma del Memorandum tra l’Unione Europea e la Tunisia e dalla conferenza di Roma, con il presidente tunisino Kais Saied come ospite d’onore, i flussi migratori non hanno subito cambiamenti significativi. Il governo Meloni considera l’accordo di partenariato e le discussioni degli ultimi mesi come il primo passo di un processo a lungo termine per gestire l’immigrazione irregolare, ma l’instabilità in Tunisia continua a rappresentare una sfida significativa.

Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), sottolinea che “non era mai successo che ci fossero così tante partenze dalla Tunisia”. L’incremento delle partenze è stato particolarmente evidente tra gennaio e febbraio, dopo le dichiarazioni di Saied contro i migranti, che hanno generato discriminazioni e una caccia agli stranieri. Questo ha portato a un aumento degli arrivi, soprattutto da parte di cittadini subsahariani.

Oltre agli arrivi, anche il numero delle vittime in mare è aumentato a 1844 da gennaio, secondo l’Oim, ma si teme che la cifra reale sia molto più alta a causa delle imbarcazioni precarie utilizzate per le partenze dai porti di Sfax. Nonostante il numero elevato di arrivi, l’Oim ritiene che non si tratti di un’emer genza gestibile, ma il problema principale è la mancanza di un’efficace missione coordinata di salvataggio in mare. Ciò ha portato a un sovraffollamento sull’isola di Lampedusa, che ha registrato un numero record di 2250 presenze nelle ultime ore, tra cui 550 minori non accompagnati.

I dati indicano che molte famiglie lasciano la Tunisia a causa delle difficoltà economiche e sociali nel paese. Tuttavia, l’esperta di politiche migratorie Sara Prestianni sottolinea che la soluzione non sta semplicemente nell’invio di fondi alla Tunisia, ma deve affrontare l’instabilità politica, sociale ed economica nel paese e l’aumento del razzismo e degli atti d’odio. Le trattative tra i paesi devono tener conto di questi fattori e non limitarsi a rafforzare il controllo delle frontiere, poiché le cause principali delle migrazioni risiedono nelle condizioni di vita nei paesi di origine e transito.

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