Stipendi, ma quali aumenti: ecco quanto perderanno gli italiani in busta paga

Non ci sono buone notizie per gli stipendi degli italiani. Ecco la verità sull’aumento delle buste paga dei cittadini.

Nel corso della giornata odierna, il Consiglio dei Ministri prenderà in esame la seconda legge di bilancio dell’attuale governo Meloni, insieme al Documento Programmatico di Bilancio da inviare successivamente a Bruxelles. Inoltre, saranno discussi due decreti attuativi della delega fiscale, i quali conterranno una delle misure più rilevanti in programma per il prossimo anno: la fusione delle prime due aliquote dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF). Questa iniziativa sarà finanziata per il 2024 grazie all’utilizzo del deficit di bilancio. Ma cosa accadrà agli stipendi degli italiani?

La verità sull’aumento della busta paga degli italiani

All’interno di questo provvedimento, verranno introdotte tasse a rate semestrali per i lavoratori autonomi, con il finanziamento che proviene da varie fonti, inclusi ulteriori deficit, privatizzazioni e revisioni dei dettagli e delle deduzioni fiscali. Ma cosa significa tutto ciò per le buste paga degli italiani e quanto sarà significativo il taglio dell’IRPEF in dodici mensilità? Le simulazioni condotte indicano che l’effetto più marcato sarà di 22 euro al mese. Poca roba, rispetto a quanto annunciato dal governo Meloni.

In particolare, il taglio del cuneo fiscale beneficerà i contribuenti con redditi lordi annui fino a 35.000 euro, insieme all’accorpamento delle prime due aliquote IRPEF al 23% per redditi fino a 28.000 euro. Il sistema fiscale passerà quindi da quattro a tre aliquote, con le prime due unite in un unico scaglione che coprirà i redditi fino a 28.000 euro, soggetti a un’imposta del 23%. Per redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, le aliquote rimarranno al 35% e al 43%. Tuttavia, i redditi fino a 15.000 euro saranno esentati da questa riforma, ma riceveranno un taglio di 67 euro del cuneo fiscale. Incrementi significativi nelle buste paga si verificheranno oltre questa soglia, in particolare nella fascia di reddito tra 25.000 e 30.000 euro, e si ridurranno gradualmente fino al limite dei 35.000 euro.

Le simulazioni

Ecco alcune simulazioni basate sui calcoli della Fondazione Nazionale dei Commercialisti:

Lavoratori con un reddito annuale di 20.000 euro avranno un taglio del cuneo fiscale di 77 euro e un abbassamento dell’IRPEF di 7 euro, con un totale di 84 euro al mese.
Per chi guadagna tra 25.000 e 30.000 euro l’anno, il taglio del cuneo sarà di 96 euro e la riduzione dell’IRPEF di 16 euro, per un totale di 112 euro al mese.
Per i redditi di 35.000 euro l’anno, l’impatto complessivo raggiungerà 120 euro, ovvero 99 euro di taglio del cuneo fiscale e 21 euro di abbassamento dell’IRPEF.
Oltre questa soglia, il contributo sarà dato principalmente dall’IRPEF, con un totale di 22 euro. Tuttavia, il taglio del cuneo fiscale attuale, prorogato per un altro anno, è del 6% per i lavoratori con un reddito fino a 35.000 euro e del 7% per chi guadagna fino a 25.000 euro all’anno.

E per le partite IVA?

Per le partite IVA, l’acconto tradizionalmente dovuto a novembre scomparirà quest’anno per circa 2,5 milioni di autonomi, piccoli artigiani e commercianti selezionati in base al fatturato. Questa esenzione si estenderà a tutti a partire da novembre 2024. Non sono previste modifiche significative nei programmi pensionistici, sebbene la proroga di quota 103 e dell’Ape sociale sia prevista a breve, insieme a un possibile aumento delle pensioni minime. Nel secondo step, tramite un disegno di legge collegato, saranno attuate ulteriori misure, con l’obiettivo di agevolare le mamme lavoratrici e fornire aiuti più consistenti per chi ha tre figli, con l’utilizzo dei fondi non utilizzati per l’assegno unico.

Va sottolineato che, durante la presentazione della manovra ai sindacati, Cgil e Uil hanno manifestato delusione per la percezione di un ritorno all’austerità. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha sottolineato l’importanza di un controllo rigoroso sulla spesa pubblica. Tuttavia, secondo The Economist, la legge di bilancio per il 2024 potrebbe essere considerata insostenibile e il governo potrebbe finire nel mirino dell’Unione Europea e dei mercati. Povera Italia!

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