Meloni-Giambruno, la reazione del giornalista Lorenzo Tosa: “Non ce la faccio, io scendo…”

Il giornalista Lorenzo Tosa ha commentato la vicenda di Giorgia Meloni e Giambruno. Sentite come ha definito la premier.

Lorenzo Tosa è un giovane giornalista che non ha paura di dire sempre quello che pensa. Sul suo profilo Facebook ha fatto una lucida analisi di quello che sta succedendo in queste ore, ovvero della separazione fra Giorgia Meloni e Andrea Giambruno. Leggete cosa ha scritto:

Il post di Lorenzo Tosa su Meloni

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“La santificazione di Giorgia Meloni a cui stiamo assistendo a media (e social) unificati è qualcosa che sta sfuggendo a qualunque controllo e decenza. Articoli Liala di giornali pseudo-progressisti in cui donna Giorgia è descritta come una martire cristiana che, con un atto di coraggio e dignità, si libera del bruto di cui viene descritta sempre e solo come una vittima. Lei, non le donne e colleghe senza alcun potere costrette a subire, spesso in silenzio, le avances burine e moleste dello stesso.
Mezza sinistra ancora una volta inchinata alla premier, tra solidarietà e addirittura ovazioni per la “risolutezza” con cui ha gestito la vicenda.

Addirittura sedicenti liberali si gettano lancia in resta contro il fango che sarebbe stato gettato nei confronti della povera premier e si affannano in distinzioni ipocrite tra fatti privati e fatti pubblici, dimenticandosi che è stata proprio la Presidente del Consiglio, consapevolmente e volutamente, a trasformare un addio privato in un’auto-difesa pubblica. In cui tutti, puntualmente, sono cascati mani e piedi.

Ricordiamo chi è davvero la premier

E nessuno mai (o quasi) che ricordi di chi e di cosa stiamo parlando. Di una persona che ha costruito larga parte della sua carriera politica nel mettere bocca nella vita privata (quella sì) delle persone, decidendo chi o come è giusto amare, cosa è e cosa non è famiglia, ha preteso di stabilire chi avesse diritto di avere figli e addirittura di sposarsi e chi, invece, non ne avesse diritto.
Una persona che ha costruito un sistema di diritti basato sul colore della pelle, su quanti soldi hai, su un foglio di carta, una che ha teorizzato il bombardamento selettivo dei barconi per impedire ad esseri umani di sfuggire da guerra, fame, miseria e tortura.

La stessa che non si è fatta scrupoli a pubblicare il video di uno stupro di un’altra donna per dimostrare che i “clandestini” sono tutti dei criminali. Quella che nega il diritto all’aborto, calpesta il diritto di morire con dignità. Questa è la persona di fronte a cui oggi dovremmo provare empatia, solidarietà e addirittura ammirazione, per la sola ragione che si è accorta, ora, che il compagno che ha avuto a fianco per dieci anni la danneggia politicamente. No, mi spiace, non riesco a provare la minima empatia per una donna così. Non qui, non oggi. Non per un fatto del genere. Rispetto sì, solidarietà no, ammirazione figuriamoci. Fatelo voi, se avete il fegato. Io scendo” scrive Tosa nel suo post.

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