Gratteri shock in tv: “Vi svelo cosa c’è dentro la cocaina…” IL VIDEO

Nicola Gratteri è stato ospite in tv da Luca Sommi ad Accordi e disaccordi. Ecco cosa ha rivelato sulla cocaina.

Nel corso di un’intervista ad Accordi&Disaccordi, il programma politico in onda su Nove e condotto da Luca Sommi, il Procuratore Nicola Gratteri ha spiegato il processo di produzione della cocaina, sottolineando i suoi elementi controversi. La cocaina è prodotta principalmente in Colombia, Bolivia e Perù, dove le foglie di coca vengono raccolte due volte l’anno. Queste foglie vengono frullate per creare una pasta, che viene successivamente trattata con ingredienti inusuali come cemento da costruzione e kerosene per conferire solidità ed elasticità al prodotto. In mancanza di kerosene, viene utilizzata l’urina di maiale insieme ad altri agenti chimici come l’acetone, l’etere e sbiancanti per renderla più accattivante sul mercato occidentale.

Gratteri si prepara al nuovo incarico a Napoli

Gratteri si prepara al suo nuovo incarico come procuratore capo di Napoli. In un’intervista recente ha raccontato di aver ha avuto i primi incontri con la violenza e la criminalità organizzata durante le medie a Locri, dove ha perfino visto cadaveri per strada, alcuni vicino alla sua scuola. Ha effettuato arresti di compagni di classe che erano figli di boss della mafia locale. In un’occasione, ha perfino fatto arrestare un amico d’infanzia che era in possesso di un arsenale d’armi. Poi ha parlato della sua famiglia. I genitori di Gratteri erano semianalfabeti. La madre aveva solo la terza elementare, mentre il padre aveva completato solo la quinta.

Gratteri ha raccontato di essere stato sotto scorta per quasi 35 anni. Vive con l’aspettativa costante che la sua vita possa essere in pericolo. La sua scorta consiste di 8-10 agenti fissi, oltre a coloro che effettuano controlli e bonifiche anche quando si sposta. Il nuovo procuratore capo di Napoli ha sviluppato una passione per il suo orto come modo per rilassarsi e sfuggire alle pressioni del suo ruolo lavorativo. L’attività fisica e il contatto con la natura aiutano Gratteri a gestire lo stress della sua vita e del suo lavoro.

Per quanto riguarda la sua attività di magistrato, ha avuto successo nell’arrestare latitanti che si nascondevano nei bunker sotterranei, aiutato dalla tecnologia e da un team specializzato. Gratteri ha poi criticato l’immagine distorta delle mafie nei film e nelle fiction, sottolineando che queste rappresentazioni influenzano negativamente i giovani e contribuiscono a creare una cultura mafiosa.

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