Caso Giambruno, Pier Silvio Berlusconi telefona a Meloni: ecco cosa si sono detti

Pier Silvio Berlusconi ha fatto una telefonata a Giorgia Meloni dopo la notizia della separazione con Giambruno.

Le parole di Giorgia Meloni, con il post su Instagram denso di implicazioni politiche, hanno sollevato interrogativi su chi avesse cercato di minarla nell’intimità della sua vita. Dopo lo scandalo legato a Giambruno e la pubblica separazione dalla premier, sia il mondo della politica che quello dei media stanno indagando su possibili retroscena. Secondo le ultime indiscrezioni, ci sarebbe stata perfino una chiamata fra Pier Silvio Berlusconi e la premier.

La telefonata

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Nei giorni scorsi si era vociferato che Mediaset avesse licenziato “in tronco” il giornalista. Si viene a sapere che in realtà Mediaset non ha (ancora) chiesto nulla a Giambruno sulla sua permanenza nella tv di Berlusconi. La teoria secondo la quale Mediaset vorrebbe danneggiare la presidente del consiglio è stata respinta con fermezza da Antonio Tajani. Anche la famiglia Berlusconi ha negato questa eventualità.

Venerdì Pier Silvio Berlusconi ha chiamato la premier e si è scusato per la messa in onda dei video di Giambruno. Ha dichiarato di non essere stato informato in anticipo e che avrebbe fatto tutto il possibile per evitarlo. Inoltre, ha promesso di intervenire per impedire la diffusione di ulteriori registrazioni imbarazzanti di questo ex compagno della leader di FDI, che, secondo varie fonti, sarebbero ancora più spiacevoli delle precedenti. Nel frattempo, sembra che Mediaset non abbia alcuna intenzione di licenziare il giornalista al centro della controversia.

Ricordiamo che dopo l’ennesimo fuorionda, la presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva annunciato su Instagram la fine del fidanzamento con Andrea Giambruno. «La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni, finisce qui. Lo ringrazio per gli anni splendidi che abbiamo trascorso insieme. Per le difficoltà che abbiamo attraversato, e per avermi regalato la cosa più importante della mia vita, che è nostra figlia Ginevra», esordisce la premier. «Le nostre strade si sono divise da tempo, ed è arrivato il momento di prenderne atto. Difenderò quello che siamo stati, difenderò la nostra amicizia, e difenderò, a ogni costo, una bambina di sette anni che ama la madre e ama il padre. Come io non ho potuto amare il mio. Non ho altro da dire su questo». Poi la premier ha aggiunto un post scriptum: «Tutti quelli che hanno sperato di indebolirmi colpendomi in casa sappiano che per quanto la goccia possa sperare di scavare la pietra, la pietra rimane pietra e la goccia è solo acqua».

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