Crozza show in diretta: “Amato a 85 anni diventa…” IL VIDEO

Pensioni, Amato e il ritorno di Briatore in tv. Maurizio Crozza commenta i fatti della settimana. Il video imperdibile.

Durante l’ultima puntata di Fratelli di Crozza, Maurizio Crozza ha commentato i principali fatti della settimana. Come al solito il comico genovese ha detto la sua con sarcasmo e puntualità. In particolare ha parlato del tema pensioni e del disastro fatto dal governo con la manovra. “Il Salvini oppositore vince contro il Salvini di governo” ha detto Crozza nel suo monologo. Poi ha commentato la notizia secondo la quale Giuliano Amato diventa presidente a 85 di una commissione preposta all’intelligenza artificiale. Una notizia che ha dell’incredibile se pensiamo all’età e al tema di cui dovrà occuparsi l’ex presidente del consiglio. Poi un affondo su Briatore, che tornerà in Rai con un suo storico programma. Trovate il monologo di Crozza in fondo all’articolo.

Pensioni, Amato, Briatore: il monologo di Maurizio Crozza

Durante la trasmissione, Maurizio Crozza ha vestito per la prima volta i panni di Giuliano Amato. A 85 anni, infatti, gli è stata appena affidata la nomina di presidente alla “Commissione Algoritmi” sull’Intelligenza Artificiale. «Ah così tanti ne ho? Io pensavo che “85” fossero le pensioni che ho cumulato… e invece sono gli anni.» – e a chi lo reputa inadeguato per l’incarico – «Guardi che le tolgo il 10% dal suo conto corrente e do la colpa all’intelligenza artificiale! Ad accumulare pensioni… e a togliere i soldi dai conti correnti… sono abilissimo!»

Come riporta Fanpage, la decisione di lanciare una commissione su questi temi parte da Alberto Barachini, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria. Classe 1972, Barachini è stato a lungo un giornalista Mediaset. Dal 2018 è senatore, eletto in Lombardia con i voti di Forza Italia. In un magro comunicato stampa Barachini spiega di cosa si occuperà questa commissione.

Il primo compito di questa commissione sarà la stesura di un report da inviare al governo. Un documento che teoricamente dovrebbe essere scritto dopo aver ascoltato diverse sigle di sindacati e federazioni che si occupano di editoria. Almeno nell’ambiente giornalistico un passaggio del genere stava diventando necessario.  Come spesso capita con le nuove tecnologie, al momento non c’è nessun tipo di regolamento.

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