Marta Fascina ha rilasciato un'intervista in cui rivela cosa ha detto Berlusconi nei suoi ultimi istanti di vita.
Marta Fascina torna a parlare e annuncia il suo ritorno in Parlamento per partecipare alla discussione sulla legge di bilancio. La deputata di Forza Italia ha condiviso la sua decisione in un’intervista al Corriere della Sera. L’obiettivo era rispondere alle richieste di Paolo Berlusconi e di altri esponenti del partito affinché riprenda il suo ruolo in Parlamento.
La rivelazione sugli ultimi istanti di vita
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Marta Fascina ha dichiarato: «Non ho ancora superato il lutto, ma ritornerò presto in Parlamento per onorare il mandato che mi è stato affidato dagli italiani. Questa decisione sarà presa prima delle votazioni sulla legge di bilancio. Si tratta di una delle leggi più cruciali per il Paese».
Fascina ha anche condiviso il motivo per cui è entrata in politica, affermando che è stato per amore di Silvio Berlusconi e condividendo la sua visione della società e del mondo. Sottolinea la responsabilità che sente nei confronti degli elettori che l’hanno votata. Continuerà a lavorare nel solco degli insegnamenti lasciati da Berlusconi, affermando che Forza Italia è il perno del centrodestra italiano.
La notte prima di morire
Ricorda inoltre Silvio Berlusconi come un grande statista e leader di G7 e G8. Per Fascina il Cavaliere è stato fondatore del centrodestra in Italia e colui che ha impedito ai comunisti di salire al potere nel 1994.
Infine, risponde alle voci che suggerivano un’eccessiva influenza da parte sua su Berlusconi. Ha detto che tali affermazioni sono infondate e ridicole, e che Berlusconi decideva autonomamente. Racconta anche gli ultimi momenti con lui e come lo ricorda con amore e affetto.
“Non si è mai pronti alla morte. Non lo era lui, come dimostra anche il fatto di aver lavorato fino agli ultimi istanti della sua vita. Preparava la sua candidatura per le Europee, in tutte le circoscrizioni. Sentiva e riceveva dirigenti di partito, alleati, amici di una vita. Esponeva le sue argomentazioni sulla drammaticità dei focolai di guerra sparsi nel mondo. In più verificava quotidianamente l’andamento delle aziende e si occupava di politica estera, la sua grande passione. La notte prima di andarsene mi ha detto “ti amo” e mi ha ribadito quanto fossimo indispensabili l’uno per l’altra. Nell’ultimo istante, il più terribile, quello che ho stampato nella mente e nel cuore, mi ha stretto forte la mano”.