A Otto e mezzo parla uno dei due comici che hanno fatto lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni. Ecco cosa ha rivelato Lexus.
I due celebri comici italiani, Vovàn e Lexus, sono diventati famosi in Italia per una vicenda curiosa. In una telefonata con Giorgia Meloni hanno finto di essere un importante leader africano. Durante la conversazione, i due comici, noti per i loro scherzi telefonici, hanno toccato argomenti sensibili. Tuttavia, Meloni ha cercato di evitare risposte impegnative, ma in almeno un caso, riguardante l’Ucraina, ha fatto affermazioni che sono state ritenute “inaccettabili” dai politici russi.
La rivelazione del comico a Otto e mezzo
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“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
La vicenda ha suscitato l’interesse dei media russi e ha persino raggiunto il ministero degli Esteri, anche se non è chiaro se il Cremlino ne abbia discusso. Un membro della Duma, Maksim Ivanov, ha suggerito di conferire ai comici un’onorificenza speciale per aver “smascherato l’ipocrisia dell’élite occidentale”. Tuttavia, i due comici hanno rifiutato l’idea, dichiarando di non aver bisogno di medaglie. Durante l’ultima puntata di Otto e mezzo, Lexus ha dichiarato di essere “pro-Russia” e di aver visto le sofferenze in Donbass.
Rispondendo alle accuse di connivenza con i servizi segreti, i due comici hanno adottato un approccio filosofico. Sanno che quando si fa qualcosa che non piace ai politici, si viene subito etichettati come “agenti” di qualche organismo segreto. Hanno sottolineato di non avere alcun legame con Fsb, Svr o Gru, né con il Cremlino. Poi hanno spiegato che il loro obiettivo principale era capire la posizione dell’Unione europea sul conflitto in Ucraina.
"Una figuraccia planetaria"
Infine, i comici hanno elogiato la franchezza della premier Meloni, apprezzando il fatto che abbia detto ciò che pensa, a differenza di molti altri politici che spesso parlano senza dire nulla. Quanto alla sicurezza italiana, i comici hanno affermato che il suo livello è medio rispetto ad altri paesi, ma hanno avvertito che “in Russia, negli Stati Uniti e in Cina sarebbe molto più difficile”.
La parte della conversazione relativa al nazionalismo ucraino ha suscitato l’attenzione del ministero degli Esteri di Mosca. Nella telefonata il falso funzionario africano ha sollevato la questione della glorificazione di Stepan Bandera. Era un noto leader degli insorti antisovietici che si unì alle truppe naziste durante la Seconda guerra mondiale. Meloni ha risposto in modo evasivo, affermando che gli ucraini “fanno quello che devono fare” e che la questione del nazionalismo è un problema di Putin, non di Kiev. Questa vicenda ha generato un notevole interesse nei media italiani e russi, con Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che l’ha definita una “figuraccia planetaria”.