Massimo Giannini ha asfaltato il governo dopo le decisioni di abbassare le pensioni ai medici e agli insegnanti.
Ormai se ne parla da un po’, ma stavolta anche un giornalista come Massimo Giannini si è reso conto delle nefandezze del governo. Sul tema delle pensioni ha espresso il suo punto di vista durante l’ultima puntata di DiMartedì. Giannini ha detto che “è una follia” quanto fatto dal governo nella manovra. Spiega che quando erano all’opposizione, Meloni e Salvini aveva detto di voler abolire la Fornero, ma addirittura l’hanno peggiorata una volta al governo. La cosa più grave, ricorda Giannini, è che l’esecutivo ha fatto cassa sulle pensioni di medici, insegnanti e lavoratori che invece dovrebbero essere più tutelati.
Peggio della Fornero
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In una precedente puntata di Di Martedì anche Elsa Fornero aveva demolito il governo sulle pensioni. Ha prima visto dei vecchi video di Salvini e poi li ha commentati. In particolare Floris le ha fatto vedere cosa diceva Salvini della sua legge. In realtà, una volta al governo il centrodestra ha addirittura reso più difficile la vita a chi vuole andare in pensione. Emblematica la stoccata della professoressa: “Più difficile andare in pensione? Salvini non se ne accorge neanche”. E in studio, Calenda e Giannini, sorridono.
Nella discussione della legge di bilancio, è emersa una serie di modifiche pensionistiche. La più importante è il ritorno di Quota 103, che consente ai lavoratori di andare in pensione a 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, queste modifiche comportano un prezzo per i pensionati. La rivalutazione dei loro assegni, infatti, sarà meno favorevole.
Inizialmente, la legge prevedeva un adeguamento all’inflazione per i trattamenti pensionistici compresi tra quattro e cinque volte il minimo Inps. Poi il governo ha deciso di cancellare questa misura. In base alle norme precedenti, questi pensionati avevano diritto all’85% dell’inflazione del 2023. Tuttavia, hanno poi ridotto questa percentuale al 90%, per poi essere riportata all’85%. Resta quindi invariata la situazione rispetto all’anno precedente. La differenza è relativamente modesta. Gli importi vanno da 86 a 107 euro l’anno. Questa vicenda evidenzia come abbiano assemblato la manovra di bilancio con misure di propaganda per l’elettorato.