DiMartedì, Luca e Paolo ridicolizzano Zaia e Lollobrigida: “Si sono presentati a cavallo!” IL VIDEO

Durante la puntata di Di Martedì, Luca e Paolo hanno ridicolizzato Zaia e Lollobrigida per essersi presentati a cavallo durante la Fiercavalli a Verona.

Durante la puntata di Di Martedì, Luca e Paolo hanno ridicolizzato Zaia e Lollobrigida per essersi presentati a cavallo durante la Fiercavalli a Verona. “Ma perché il governatore Zaia e il ministro dell’agricoltura Lollobrigida si sono presentati a cavallo alla fiera cavalli di Verona? Si sono detti, visto che è la fiera cavalli andiamoci a cavallo. E cosa faranno alla fiera del porno? Per fortuna non hanno deciso di andare. Magari al Vinitaly ci arriveranno ubriachi” dice Luca. Paolo lo blocca: “Già fatto! Ricordi la Mussolini? Alla goccia! Tra l’altro farsi vedere a cavallo ricorda il duce. Ma vediamo cosa ha detto Lollobrigida nei giorni scorsi” dice il duo comico.

L'ennesima sparata in Parlamento

Ecco il discorso di Lollobrigida in Parlamento che non ha capito nessuno. “Il conservatore è colui che non rifiuta l’innovazione” spiega Francesco Lollobrigida in Parlamento “ma sa agganciarla a valori perenni e metastorici che gli permettono di non buttare il bambino con l’acqua sporca come qualcuno dice”. Una piccola pausa a mascella bloccata, lo sguardo che vaga verso gli appunti.

Poi il Lollobrigida riparte in quarta: “E che non ti mette in condizione di guardare al futuro con una visione utopistica e paradisiaca, che ha fatto scoprire a tanti che vedevano in questi modelli che quel paradiso che si preannunciava magari corrispondeva a situazioni infernali, come, per esempio tutti quelli che per anni, immaginando il paradiso delle utopie della sinistra si sono trovati ancorati a regimi dittatoriali di Paesi che all’epoca avevano un nome ben definito, che erano regimi comunisti”.

Forse l’idea di Francesco Lollobrigida, come riporta Dissapore, era quella di annegare in un discorso stile supercazzola (come ha fatto notare nelle sue stories anche Selvaggia Lucarelli) i dissidi sul ddl con cui il Governo ha voluto affossare un comparto – quello della carne coltivata, per l’appunto – fatto di start up e di ricercatori, che magari con la giusta dose di lungimiranza potevano anche contribuire al cambiamento e, perché no, anche fregiarsi di quel Made in Italy tanto caro a certi ambienti. In tutto questo, il comunismo e il paradiso però proprio non sappiamo come interpretarli.

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