Omicidio Cecchettin, parla la sorella di Giulia: la frase che spiazza tutti in diretta – VIDEO

Durante la puntata di Dritto e rovescio, ha parlato la sorella di Giulia Cecchettin, ecco cosa ha detto. Poi l'affondo a Salvini su Instagram.

Durante la puntata di Dritto e Rovescio, la sorella di Giulia spiazza tutti su Filippo Turetta. L’ex fidanzato della vittima è stato arrestato domenica 19 novembre in Germania. Intervistata in diretta da ‘Dritto e rovescio’ la ragazza ha lanciato un altro messaggio rivolto proprio al giovane affinché l’omicidio della sorella non venga dimenticato. “Filippo Turetta non è un mostro, perché un mostro è l’eccezione della società. Mentre lui è un figlio sano della società patriarcale, che è pregna della cultura dello stupro”.

L'affondo a Salvini su Instagram

La cultura dello stupro è quell’insieme di azioni volte a limitare la libertà della donna. Come controllare il telefono, essere possessivi o fare catcalling”, ha poi proseguito Elena Cecchettin. “‘Non tutti gli uomini’ mi viene detto, ed è vero. Però sono sempre gli uomini che traggono beneficio da questo tipo di società patriarcale. Gli uomini devono essere i primi a richiamare i loro colleghi che controllano i telefoni delle proprie ragazze. Devono essere ostili ai comportamenti che possono sembrare banalità, ma sono il preludio dei femminicidi”, ha aggiunto. Sul finale la sorella della vittima ha dichiarato: “E per Giulia, vi chiedo, non fate un minuto di silenzio, bruciate tutto”.

Tra l’altro nelle ultime ore la sorella di Giulia si era scagliata contro il ministro Salvini. “Ministro il cui partito (insieme a FdI, che però ha scelto l’astensione) a maggio ha votato contro alla ratifica della convenzione di Instabul”. “Così – conclude -, nel caso voleste altri motivi per comprendere quanto il femminicidio sia un omicidio di Stato”. La sorella di Giulia si riferisce alla votazione che c’è stata a maggio scorso all’Europarlamento. Ha dato il suo sì all’adesione dell’Ue alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne. Le delegazioni di FdI e Lega, però, si sono astenute in maniera compatta nelle due votazioni. Entrambe le risoluzioni sono state votate da un’ampia maggioranza (S&d, Renew, Verdi, Sinistra, M5S e la grandissima parte del Ppe).

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