Omicidio Giulia Cecchettin, la confessione shock di Filippo Turetta: “Volevo andarmi a schiantare”

Le parole di Filippo Turetta dopo l'arresto in Germania: "Ho ammazzato Giulia ma poi volevo farla finita".

Sono a dir poco devastanti le parole pronunciate da Filippo Turetta dopo l’arresto in Germania. L’assassino di Giulia Cecchettin sarà in Italia nelle prossime ore per essere processato. Nel frattempo spunta una sua confessione alla polizia tedesca. Ecco cosa ha detto al momento dell’arresto. “Ho ammazzato la mia fidanzata, ho vagato questi giorni perché cercavo di farla finita. Ho pensato più volte di andarmi a schiantare contro un ostacolo e più volte mi sono buttato un coltello alla gola, ma non ho avuto il coraggio di uccidermi”.

Quando arriva in Italia

Come conferma l’Ansa, Il 22enne accusato di omicidio volontario e sequestro di persona, verrà consegnato alle autorità italiane sabato 25 novembre. Arriverà a Venezia. Un’informazione confermata dal suo nuovo legale, Giovanni Caruso. Un aereo militare partirà alle ore 8.00 da Roma, e arriverà alle 10.00 a Francoforte per prelevare Turetta. Ripartirà dallo scalo tedesco alle 10.45. Il volo arriverà a Venezia attorno alle 12.30. L’indagato sarà preso in custodia dai carabinieri e trasferito in carcere, dove sarà messo a disposizione del giudice.

Ma cosa rischia adesso, a livello giudiziario, Filippo Turetta? Ne ha parlato Il Resto del Carlino con l’avvocato penalista Tommaso Guerini del foro di Bologna. “La pena per l’omicidio aggravata varia a seconda della tipologia di aggravante che viene contestata. Le norme di riferimento sono gli articoli 576 e 577 del codice penale. In alcuni casi è previsto l’ergastolo, quelli elencati dal 576 e dal 577 primo comma, mentre per gli altri, quelli regolati dal 577 secondo comma, la pena va da 24 a 30 anni”.

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