Secondo quanto riportato dal giornale di Travaglio, non c'è solo il ritardo dietro a quella "fermata straordinaria" di Lollobrigida.
Dietro allo stop del treno a Ciampino per far scendere il ministro Lollobrigida ci sarebbe non solo il ritardo del Frecciarossa ma una guerra tra dirigenti delle Ferrovie in vista delle nomine di aprile. Lo ha detto il Fatto Quotidiano. In primavera, infatti, il governo dovrà scegliere se riconfermare o meno Luigi Ferraris, amministratore delegato del Gruppo Fs nominato nel 2021 da Mario Draghi su consiglio dell’economista Francesco Giavazzi. Ferraris non sarebbe la prima scelta di Giorgia Meloni ma da mesi sta provando ad accreditarsi con la premier per essere riconfermato. E lo ha fatto direttamente anche con Meloni: l’amministratore delegato di Ferrovie – si legge su Il Fatto Quotidiano – negli ultimi quattro mesi ha avuto due incontri riservati con la premier per presentarle il suo lavoro e cercare la riconferma. Il primo è stato il 16 luglio scorso, sul treno Roma-Pompei. Durante il viaggio per la presentazione della tratta insieme al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Ferraris ha chiesto un faccia a faccia a Meloni in un vagone riservato. Durante quel colloquio, riferiscono fonti di primo piano del governo, il manager avrebbe spiegato alla premier il suo piano per la privatizzazione di Ferrovie che potrebbe portare 5 miliardi nelle casse dello Stato.
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Inoltre, Ferraris – prosegue Il Fatto – si sarebbe impegnato a perseguire entro il 2026 tutti i progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (circa 25 miliardi sui 40 del ministero delle Infrastrutture). In quell’occasio – ne, Meloni avrebbe risposto positivamente a Ferraris invitandolo a Palazzo Chigi. Il secondo incontro ci sarebbe stato due mesi dopo, a settembre, nella sede istituzionale del governo. Nel tentativo di Ferraris di accreditarsi per la riconferma però si inserisce Luigi Corradi, amministratore delegato di Trenitalia, controllata dal gruppo Ferrovie. Quest’ultimo – nominato dal M5S e riconfermato da Salvini – ad aprile punta a prendere il posto di Ferraris e per questo sta cercando sponde nel governo. E non è un caso che martedì la sua segreteria sia stata contattata da quella del ministro Lollobrigida – retroscena mai smentito – per scendere a Ciampino sulla tratta Roma-Napoli e da lì sia partito l’input al capotreno di far scendere il fedelissimo di Meloni.