Ranucci e Report inchiodano Gasparri! Ecco cosa hanno scoperto – IL VIDEO

Report di Sigfrido Ranucci ha trasmesso la prima parte dell'inchiesta dedicata a Maurizio Gasparri. Ecco cosa hanno scoperto e la sua reazione.

Nella puntata di domenica 26 novembre Report ha mandato in onda la prima parte dell’inchiesta su Gasparri. «Sembrava Striscia la notizia…» ha commentato il diretto interessato un minuto dopo la messa in onda della puntata. Al neo capogruppo di Forza Italia al Senato i reporter contestano di non aver segnalato di essere il presidente di una società di cyber security (la Cyberealm) che si avvale di manager e collaboratori che hanno rapporti con i servizi segreti di Paesi stranieri (Israele in particolare).

Cosa hanno scoperto

Secondo l’inchiesta giornalistica, Gasparri avrebbe tenuto relazioni istituzionali per l’assegnazione di commesse tenendo all’oscuro la sua Camera di appartenenza. Secca la risposta: «Cyberealm non ha stipulato contratti con nessuno in Italia o altrove, né ha commesse di alcun genere». Al rilievo sulla mancata comunicazione al Senato del ruolo ricoperto, il parlamentare di Forza Italia risponde che l’incarico «non comporta alcuna attività di gestione. Per questa ragione si è ritenuto che non rientri in quei casi di “funzione di amministratore o di sindaco di società” che vanno segnalati al Senato secondo la legge 441/1982».

Secondo l’inchiesta giornalistica, Gasparri avrebbe tenuto relazioni istituzionali per l’assegnazione di commesse tenendo all’oscuro il Senato. Secca la risposta: «Cyberealm non ha stipulato contratti con nessuno in Italia o altrove, né ha commesse di alcun genere». Al rilievo sulla mancata comunicazione al Senato del ruolo ricoperto, il parlamentare di Forza Italia risponde che l’incarico «non comporta alcuna attività di gestione. Per questa ragione si è ritenuto che non rientri in quei casi di “funzione di amministratore o di sindaco di società” che vanno segnalati al Senato secondo la legge 441/1982».

Gasparri sostiene che le attività della società «non hanno alcuna relazione con attività politiche di alcun tipo, né hanno interferito con decisioni politiche passate o recenti». Ma la vicepresidente del M5S Vittoria Baldino va all’attacco: «Qui siamo di fronte al solito utilizzo distorto delle istituzioni, che vengono piegate ad interessi personali e particolari». La richiesta, anche di Bonelli (Avs), è di lasciare la Vigilanza Rai, la replica è un secco no.

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