Durante la puntata di L'Aria che Tira, il senatore del M5S Ettore Licheri ha sbugiardato Maurizio Gasparri sulla sua società non dichiarata al Senato.
Il senatore del M5S Ettore Licheri ha partecipato alla trasmissione di Parenzo, L’Aria che Tira. In studio c’era anche Maurizio Gasparri, il quale è stato a dir poco sbugiardato dall’esponente del M5S. Licheri dice: “Noi come Movimento 5 Stelle abbiamo preparato una lettera per il presidente della giunta per le elezioni per segnalare che il senatore Gasparri sapeva di avere questa società di cyber-security. E perché non l’ha segnalata al Senato? Report non si è inventato niente. Ma Gasparri, durante l’audizione di Ranucci in Vigilanza Rai, ha prima tirato fuori il cognac e poi la carota. È evidente che sapeva che sarebbe arrivata l’inchiesta su di lui, in modo da poter dire di ‘essersi vendicato'” conclude Licheri nel suo intervento sotto lo sguardo esterrefatto di Gasparri.
Il video dell'intervento in tv
ULTIM’ORA – Arriva l’annuncio di Giuseppe Conte su costituente. “Abbiamo raggiunto…” – VITTORIA?!
“Soddisfazione per tutti, vittoria per chi ha deciso di decidere” Roma, 23 novembre – Il Movimento 5 Stelle (M5S) ha
Secondo l’inchiesta giornalistica di Report, Gasparri avrebbe tenuto relazioni istituzionali per l’assegnazione di commesse tenendo all’oscuro la sua Camera di appartenenza. Secca la risposta: «Cyberealm non ha stipulato contratti con nessuno in Italia o altrove, né ha commesse di alcun genere». Al rilievo sulla mancata comunicazione al Senato del ruolo ricoperto, il parlamentare di Forza Italia risponde che l’incarico «non comporta alcuna attività di gestione. Per questa ragione si è ritenuto che non rientri in quei casi di “funzione di amministratore o di sindaco di società” che vanno segnalati al Senato secondo la legge 441/1982».
Gasparri sostiene che le attività della società «non hanno alcuna relazione con attività politiche di alcun tipo, né hanno interferito con decisioni politiche passate o recenti». Ma la vicepresidente del M5S Vittoria Baldino va all’attacco: «Qui siamo di fronte al solito utilizzo distorto delle istituzioni, che vengono piegate ad interessi personali e particolari». La richiesta, anche di Bonelli (Avs), è di lasciare la Vigilanza Rai, la replica è un secco no.