Repubblica oggi svela l'intricata rete di Gasparri con aziende pubbliche. Ecco cosa hanno scoperto.
Oggi Repubblica parla di un intricato sistema di scatole cinesi che rivela legami tra aziende italiane di cybersecurity, holding e fondi di investimento francesi. A comparire nella matassa, tra il 2020 e il 2022, è Cyberealm, l’azienda in cui il senatore forzista Maurizio Gasparri, come denunciato da Report, compare come presidente. Un ruolo mai comunicato al Parlamento da parte del senatore, che ora si trova ad affrontare l’apertura di un’istruttoria da parte della giunta delle elezioni del Senato e le polemiche sollevate dalle opposizioni contro i suoi affari.
L'inchiesta di Report su Gasparri
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Domenica sera Report aveva scoperto che il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, è il presidente di una società di sicurezza informatica la Cyberealm. Una carica che non è stata mai segnalata e annunciata da Gasparri nelle dichiarazioni che è tenuto a compilare in qualità di senatore all’Aula. In queste ore anche il Senato ha deciso di approfondire la questione in una riunione della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. «Il senatore Gasparri ha scritto una lettera al presidente del Senato, che ci ha trasmesso per conoscenza, in cui di fatto riconosce l’esistenza dell’incarico nella società. Secondo le procedure, che sono standard, l’ho comunicato alla Giunta e al comitato incarichi presieduto dal senatore Potenti, che è il comitato interno alla giunta che verifica l’esistenza o meno di casi di incompatibilità, che avvierà l’istruttoria sul caso», ha spiegato Dario Franceschini, presidente della Giunta delle elezioni del Senato al termina della riunione.
La Giunta ha anche discusso della richiesta di Report di avere la documentazione dove dovrebbero risultare tutti gli incarichi che ogni senatore è tenuto a compilare. Ma non è così semplice. «È un discorso molto delicato, riguarda un documento in possesso della giunta e l’interpretazione di una norma regolamentare. Abbiamo fatto una discussione approfondita, che continueremo», ha spiegato Franceschini. Al momento, quindi, sarà avviata solo un’istruttoria sulla vicenda e nel caso in cui emergerà una qualche incompatibilità tra le due cariche, decadrà quella da senatore. Il senatore si è difeso dicendo che ha un ruolo marginale all’interno del Cda dell’azienda, privo di deleghe operative. Ma come emerge dagli atti consultati da Domani in suo capo ci sono una serie di attribuzioni che farebbero pensare il contrario.