In un video pubblicato sui social, Danilo Toninelli ha commentato la notizia secondo la quale la produzione della Panda si trasferisce da Pomigliano alla Serbia.
La notizia del giorno è che la produzione della Fiat Panda si trasferirà da Pomigliano alla Serbia. Per Danilo Toninelli si tratta dell’ennesimo scandalo del governo Meloni. Chissà se Aleksandar Vucic se n’è reso conto mentre annunciava che la nuova Panda elettrica verrà prodotta da Stellantis a Kragujevac. Il silenzio di Giorgia Meloni, il suo sguardo quasi fisso mentre il presidente serbo supera l’ufficiosità, fa trasparire di certo come lo spostamento da Pomigliano d’Arco all’impianto a sud di Belgrado rappresenti un colpo basso, arrivato oltretutto in maniera irrituale e con una tempistica pessima per l’esecutivo.
La reazione di Toninelli
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La Panda è attualmente prodotta nell’impianto campano. Lo spostamento della catena negli ex impianti della Zastava, controllati da Stellantis in joint venture con lo Stato serbo, getta un’ombra sul futuro dell’unico stabilimento dell’ex Fiat in Italia dove i volumi hanno permesso di azzerare la cassa integrazione e di riassorbire anche 1.200 lavoratori provenienti dagli altri siti italiani. Tolta la Panda, a Pomigliano resterebbero solo Alfa Romeo Tonale e Dodge Hotnet. Il nuovo modello finirà in uno stabilimento dove la produzione è oggi sostanzialmente ferma per riallestire le linee alla produzione dell’elettrico. A fine ottobre, spiegano fonti sindacali al Fatto Quotidiano, erano circa cinquecento i lavoratori occupati a Kragujevac, sito alla ricerca di un rilancio dopo gli anni in cui ha sfornato poche 500L e usufruito di ampie agevolazioni fiscali e sussidi del governo di Belgrado.
Meloni e il governo sono rimasti in silenzio, ma ora Pd e M5S hanno presentato due interrogazioni accusando il governo di assistere “inerme al progressivo impoverimento di capacità produttiva” in Italia. Il tavolo ministeriale di mercoledì parte in salita e sembrano già più lontani gli obiettivi che Urso sbandiera da mesi. L’Italia ha prodotto 473.194 auto nel 2022, secondo i dati di Oica, risultando l’ottavo Paese in Europa dietro a Germania, Spagna, Repubblica Ceca, Francia, Slovacchia, Regno Unito e Romania. Nel 2021 Pomigliano aveva sfornato da sola 123mila vetture, un quarto dell’interno “parco” nazionale, e la produzione della Panda con motore termico o ibrido è al momento prevista fino al 2026. Sul futuro, da domenica, c’è qualche incertezza in più.
La puntualizzazione di Stellantis
In serata Stellantis, con una nota che non smentisce nulla, ha puntualizzato che “Pomigliano continuerà a produrre la Panda” e “i tempi sono prematuri per fare ulteriori annunci”, perché il modello prodotto in Italia non è “in concorrenza con il modello che vedrà la luce in Serbia”. Più avanti il gruppo si lascia però aperte tutte le opzioni, mettendo nero su bianco che “è nostra intenzione continuare il suo ciclo di vita e quindi sostenere lo stabilimento fino all’arrivo del nuovo ciclo di modelli se l’evoluzione normativa e le condizioni competitive dello stabilimento di Pomigliano lo consentiranno”.